di Stefan Salzmann, esperto di giustizia climatica presso Azione Quaresimale
Ad essere particolarmente colpite dalle conseguenze del riscaldamento globale sono le persone che vivono in povertà e che hanno contribuito in minima parte al problema. Sono le persone più povere a soffrire maggiormente della crisi climatica. Di conseguenza, la fame sta aumentando drasticamente. Questo è quanto noi di Azione Quaresimale costatiamo nel nostro lavoro quotidiano. Ecco perché è necessaria una maggiore giustizia climatica.
Il SÌ di oggi dimostra che la maggioranza della popolazione svizzera non vuole più chiudere gli occhi di fronte alla minaccia della crisi climatica. È finalmente possibile adottare misure concrete per ridurre le nostre emissioni di CO2. Questo include i prossimi passi per una maggiore giustizia climatica. Ma il cammino verso una società sociale, sostenibile e giusta è ancora lungo.
Percorriamo insieme questo cammino, per noi stessi, per le prossime generazioni e soprattutto per le popolazioni dei Paesi più poveri del mondo. Perché solo se Paesi come la Svizzera si assumono le proprie responsabilità è possibile mitigare le conseguenze della crisi climatica e aumentare la sicurezza alimentare.
La legge sulla protezione del clima è un primo passo, ma dobbiamo proseguire in modo coerente. Per essere ancora in grado di rispettare l’Accordo sul clima di Parigi, bisogna procedere più velocemente: l’obiettivo deve essere quello di azzerare le emissioni entro il 2040. Per questo motivo il 30 settembre scenderemo in piazza e ci impegneremo insieme per la giustizia climatica.
Chiesa cattolica svizzera