Mercoledì 26 gennaio sia una giornata di preghiera per la pace». Lo ha proposto Papa Francesco al termine della preghiera dell’Angelus. «Seguo con preoccupazione – ha detto il Papa – l’aumento delle tensioni che minacciano la pace in Ucraina e mettono in discussione la sicurezza del continente europeo con conseguenze ancora più vaste, e lancio un accorato appello perché la politica sia al servizio della fratellanza umana e non agli interessi di parte: chi persegue i propri scopi a discapito degli altri disprezza la propria vocazione di uomo perchè tutti siamo stati creati fratelli».
Resta altissima infatti la tensione al confine tra la Russia e l’Ucraina. Ieri a Kiev è arrivata la prima tranche di aiuti militari da Washington: un carico da 90 tonnellate che include munizioni. Intanto sono circolate notizie sui media statunitensi di piani per evacuare le famiglie e il personale non essenziale dell’ambasciata. Secondo Fox News il Dipartimento di Stato avrebbe ordinato alle famiglie di iniziare a lasciare l’Ucraina da lunedì e che la prossima settimana avrebbe invitato i connazionali ad abbandonare il Paese. La notizia non è però stata confermata dal Dipartimento. Secondo il tabloid tedesco Bild anche la Germania starebbe lavorando a un piano per evacuare i parenti del personale della rappresentanza diplomatica qualora la situazione dovesse peggiorare.I negoziati a Ginevra tra il segretario di stato Usa Anotny Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavorv non hanno portato a nessun punto di svolta.
Mosca ha chiesto, oltre al divieto di ingresso di Kiev nella Nato, anche il ritiro delle truppe dell’Alleanza atlantica dalla Bulgaria e dalla Romania. Richiesta che è stata successivamente respinta sia dalla Nato che da Sofia e Bucarest. Nei negoziati diplomatici si sta inserendo anche Londra. Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha accettato l’invito a incontrare il segretario della Difesa britannico Ben Wallace per un confronto sulle tensioni. Wallace aveva chiesto all’omologo di incontrarsi a Londra all’inizio della settimana. Ma Shoigu gli ha proposto di vedersi a Mosca, poiché l’ultimo bilaterale sulla difesa tra i due Paesi si è svolto nella capitale britannica nel 2013.
Fonte: farodiroma
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