Sport e fede: i video di cath.ch e i ritratti storici di catt.ch

C’è fede nel villaggio olimpico di Tokyo? Di certo ci sono atleti che pubblicamente hanno raccontato in diverse occasioni la loro fede, una tra i tanti, Simone Biles, ma ce ne sono tantissimi altri che senza raccontarla la vivono.

Dal cuore del  villaggio olimpico racconta all’agenzia Ansa questa fede diffusa e ben presente, il cappellano della delegazione italiana a Tokyo, don Gionatan De Marco: «Quanta fede sotterranea e trasversale si respira all’interno del villaggio olimpico. Fede racchiusa in un segno di Croce prima di una gara. Fede racchiusa nelle braccia alzate di invocazione. Fede racchiusa in un indice puntato al cielo. Fede racchiusa in un inchino che esprime devozione. È l’esperienza di condivisione che si fa qui… Un’esperienza che richiede antenne capaci di cogliere le basse frequenze di una fede non ostentata, ma che si sprigiona di qua e di là, tra le pieghe di quelle storie di donne e uomini, atleti e tecnici di confessione diversa che si trovano all’interno di una scommessa con se stessi e con la storia. Tutte esperienze che richiedono ascolto e rispetto, perché in quei segni mostrati c’è una storia, un vissuto… Un’esperienza personale in cui ci si è misurati anche con il mistero che anima la vita e che tutti cerchiamo di illuminare e di raccontare. Alle Olimpiadi la fede non è estranea, ma protagonista silenziosa di tante imprese che si fanno storia olimpica».

I video dei colleghi romandi di cath.ch

I colleghi romandi di cath.ch hanno fatto un giro interessante in Svizzera, andando a raccontare con alcuni video le storie di atleti di casa nostra che sono credenti. Qui c’è la testimonianza di Arthur Claessens, medaglia d’argento nella coppa svizzera di BMX élite nel 2019. Qui il link al dossier dei colleghi di cath.ch con altri ritratti di atleti svizzeri credenti di confessioni e religioni diverse.

Cos’è la fede per un atleta?

In alcuni atleti la fede è una motivazione spirituale, un aiuto interiore, in altri semplicemente quella realtà di un Dio a cui dire «grazie» per la vita, nel momento in cui si taglia un traguardo. Per altri ancora è quel Divino a cui ci si affida prima di una gara, non tanto per vincerla ma per restare in salute evitando incidenti.

Poi è vero che tra i tanti atleti che nel cuore curano un rapporto con il divino, ci sono alcuni che decidono di raccontarlo. Simone Biles è una di questi, la campionessa americana che è cattolica, ha il rosario della nonna in tasca e dice di frequentare regolarmente la messa domenicale. In queste olimpiadi ha fatto parlare di sé per aver messo al centro il valore della persona davanti a pretese troppo elevate nei suoi confronti, lei che di medaglie olimpiche con quella di questa olimpiade ne ha vinte ben 6 ed è la ginnasta più medagliata nella storia delle Olimpiadi e dei Campionati del mondo.  Forse la fede le è servita a trovare il coraggio necessario per questo suo gesto?

Che lettura dare della fede di un atleta?

La fede dei campioni come dei tanti atleti professionisti e amatori che popolano le competizioni più locali, è qualcosa di personale e privato. Incide sui risultati? Diciamo che l’allenamento è quello che incide sui risultati. Poi l’allenamento è sia mentale che fisico e nel mentale, che la fede sia una motivazione utile a qualche atleta, proprio nell’ambito della motivazione, questo è accertato. Ma oltre lo sport, la fede di un atleta, come d’altronde quella di chiunque di noi, è vissuta come compagna di viaggio nel quotidiano.

Le storie riproposte da catt.ch

Dal canto nostro stiamo pubblicando alcuni video nei quali raccontiamo di atleti del presente e del passato, credenti, che di questa fede hanno fatto una compagna di viaggio di tutta la vita: Fabio Capello, Eric Liddell, Ayrton Senna, Louis Zamperini, Gino Bartali e Egan Bernal vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, alcuni nomi.

Qui il video di Fabio Capello

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/sport-e-fede-i-video-di-cath-ch-e-i-ritratti-storici-di-catt-ch/