Natale è alle porte

di Carlo Vassalli

Non abbiamo sbagliato pagine del calendario. Siamo ancora a ottobre, ma chi si reca in qualche negozio si trova immerso in oggetti natalizi di tutti i tipi: dai babbi natali di tutti i colori, alle bocce e ghirlande e alberelli già imbiancati di neve. Magari anche qualche presepio. Questo è il natale. Il Natale…quale sconosciuto! Siamo in una società che si trova a vivere un avvento laico di 2 mesi e che in 2 giorni si dimentica della festa per passare alla prossima «festa di mercato». Siamo coscienti che prima di Natale ci sono altre feste che devono ancora arrivare? Pensiamo a quella più eminente, dei santi e dei defunti, ma anche alla conclusione dell’anno liturgico e all’avvio di un nuovo anno con l’avvento dove ha un significato di attesa, di preparazione, di riflessione, non tanto su quanto e cosa dobbiamo comprare, ma sul mistero grande della nascita di Cristo. In che società viviamo? In una società che reclama perché gli addobbi di natale sono fuori prima dei santi, le cose di carnevale si vedono dopo natale e quelle di pasqua ancora nella settimana di carnevale. Non è forse giusto farci guidare dalla ragione e dal buon senso e conferire al tempo e alle festa la loro dignità? Ogni tanto sentiamo la critica che la nostra società «va veloce», ma non per il mercato: ci bombardano di offerte e proposte per un tempo esagerato, ma poi si dimenticano che la festa non dovrebbe essere la chiusura dell’offerta, ma l’offerta di un nuovo inizio.

In amicizia

Chiesa cattolica svizzera

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