La decisione dell’ECVD fa parte delle nuove direttive annunciate il 4 novembre dal Consiglio degli Stati del Cantone nella lotta contro il diffondersi del coronavirus. Secondo tali decisioni, le celebrazioni religiose possono svolgersi solamente all’interno di un ambiente privato e sono comunque limitate alla presenza di cinque persone, celebrante incluso. Ove è possibile, le celebrazioni dei battesimi e dei matrimoni saranno rinviate – chiarisce il comunicato dell’ECVD.
I funerali non sono soggetti al limite di cinque persone, ma dovranno comunque svolgersi nella stretta cerchia familiare: per rispettare tale procedura, le celebrazioni funebri non verranno annunciate pubblicamente, ma sarà la famiglia a decidere chi parteciperà alla funzione. Durante queste cerimonie è obbligatorio l’utilizzo della mascherina e dovrà essere garantito il mantenimento delle distanze. Il canto è ancora proibito.
I luoghi di culto potranno rimanere aperti per la preghiera personale. All’interno di essi, la mascherina è sempre obbligatoria e la distanza sanitaria (1,5 m) deve essere rispettata in ogni circostanza; inoltre verrà messo a disposizione dei fedeli il disinfettante all’entrata e all’uscita delle chiese.
In questa particolare situazione, la Chiesa vaudese incoraggia fortemente a favorire la preghiera personale e la lettura della Parola di Dio: «Nonostante il disagio che queste misure possono generare, Dio rimane vicino e ci aiuta a stare vicino a persone sole, malate o stanche».
cath.ch/red
Chiesa cattolica svizzera