Notre Dame: la guglia è crollata ma la struttura è salva

Una delle Cattedrali più antiche d’Europa  ieri sera, 15 aprile, è stata divorata da un incendio ma la sua struttura, la facciata e i tesori che custodisce sono stati salvati. La sua guglia, uno dei simboli della capitale francese, è crollata dopo essere stata preda per più di un’ora delle fiamme. Piangono i parigini, si commuove il mondo, si ferma la politica, come ha voluto il presidente Emmanuel Macron,  che la sera stessa avrebbe dovuto annunciare in diretta tv importanti riforme. E che, in preda alla commozione, ha dato il primo segnale di riscossa: «La ricostruiremo tutti insieme». Ieri sera e fino alle prime ore del mattino l’arcivescovo di Parigi Aupetit ha tenuto aggiornato i fedeli. Moltissime persone hanno pregato e vegliato nei pressi della Cattedrale, cuore della Francia e dell’Europa. Il Papa, come ha comunicato via Twitter questa mattina il portavoce vaticano Alessandro Gisotti «È vicino alla Francia e prega per i cattolici francesi e per la popolazione di Parigi in preda allo choc per quanto accaduto. Francesco assicura le sue preghiere per tutti coloro che si stanno impegnando per far fronte a questa situazione drammatica».

Come sappiamo la cattedrale stava subendo dei lavori di ristrutturazione e proprio da un solaio, dove erano in corso i lavori, si è attivato l’incendio. Ieri sera la Chiesa cattolica a Parigi ha lanciato un appello alla preghiere al quale hanno risposto tutte le chiese di Francia. Eroica è stata ed  è l’opera di centinaia di pompieri hanno lavorato alla struttura per domare le fiamme. La Procura della capitale ha aperto un’inchiesta per disastro colposo.

Nessuno dimenticherà questo 15 aprile, primo giorno delle celebrazioni della settimana Santa.

Qui un commento sulla vicenda.

Lunedì 16 aprile – il giorno dopo

Aggiornamento ore 12:00

Messaggi di solidarietà per quanto accaduto giungono da tutto il mondo. Il presidente Francese Emmanuel Macron ha sottolineato come il peggio sia stato evitato ma come la battaglia «non sia ancora del tutto vinta». Ha lodato il coraggio e la professionalità dei vigili del fuoco, almeno 400, e lanciato una campagna di raccolta fondi internazionale alla quale ha subito risposto il miliardario fondatore del colosso del lusso Kering, Francois Pinault, con una donazione da 100 milioni di euro per ricostruire la cattedrale.

Le cause dell’incendio sono «potenzialmente legate» ai lavori di ristrutturazione in corso. Sedici statue si sono salvate per miracolo: erano state rimosse dalla guglia solo l’11 aprile scorso per essere ristrutturate.

Che la Cattedrale di Notre Dame «possa ridiventare grazie ai lavoro di ricostruzione e la mobilitazione di tutti, quel bello scrigno nel centro della città, segno di fede di quanti l’hanno edificata, chiesa madre della sua diocesi, patrimonio architettonico e spirituale di Parigi, della Francia e dell’umanità». È la speranza del Papa espressa nel messaggio inviato a mons. Michel Aupetit, arcivescovo della capitale francese. «Mi unisco alla sua tristezza – scrive Francesco – e a quella dei fedeli della sua diocesi, degli abitanti di Parigi e di tutti i francesi. In questa Settimana Santa in cui facciamo memoria della Passione di Gesù, della sua morte e Risurrezione, assicuro la mia vicinanza spirituale e la mia preghiera».

«Questa catastrofe – sono ancora le parole del Pontefice – ha gravemente danneggiato un edificio storico. Ma sono consapevole che ha anche colpito un simbolo nazionale caro al cuore dei parigini e dei francesi nella diversità delle loro convinzioni. Infatti, Notre Dame è un gioiello architettonico di memoria collettiva, luogo di raccolta di tanti grandi eventi, testimone della fede e della preghiera dei cattolici nella città «. Infine la benedizione impartita ai vescovi e ai fedeli e l’invocazione della benedizione di Dio sugli abitanti di Parigi e su tutti i francesi.

Aggiornamento ore 16:30

I primi accertamenti permetterebbero di escludere la pista dolosa.Intanto, gli inquirenti fanno sapere di privilegiare la pista accidentale. Si sta cercando di stabilire quando esattamente è scoppiato il rogo: un primo allarme era scattato alle 18.20, ma i pompieri non avevano riscontrato nessun principio d’incendio. Ad un secondo allarme, alle 18.43, è stato scoperto il fuoco a livello della struttura di legno che sosteneva il tetto.

Domani,  le campane di tutte le cattedrali di Francia suoneranno per mostrare solidarietà alla diocesi di Parigi. Lo annuncia un comunicato diffuso adesso dalla Conferenza episcopale francese. «L’incendio della cattedrale di Notre-Dame a Parigi è uno choc che va ben oltre i cattolici del nostro Paese», si legge nel testo. «Per mostrare la solidarietà di tutte le diocesi della Francia con la diocesi di Parigi, le campane di tutte le cattedrali di Francia suoneranno domani, alle 18.50, ora dell’inizio dell’incendio a Notre-Dame».

Aggiornamento ore 21:00

«Siamo un popolo di costruttori» e per questo «ricostruiremo Notre Dame ancora più bella e voglio che questo avvenga entro cinque anni. Lo possiamo fare e ci mobiliteremo». Questa la promessa fatta dal presidente francese, Emmanuel Macron, che stasera ha parlato alla nazione a 24 ore dall’incendio che ha distrutto una parte consistente della cattedrale parigina. Macron ha ricordato i momenti in cui, la notte scorsa, è entrato nella cattedrale, dopo che il fuoco era stato vinto da vigili del fuoco provenienti da «tutti i contesti». «La nostra storia non si ferma mai e avremo sempre prove da superare», ha detto Macron. «Tutto ciò che costituisce la Francia materiale e spirituale è vivente e fragile, non lo dobbiamo dimenticare», ha aggiunto, esortando a vivere dopo la prova «il tempo della riflessione e poi dell’azione», senza «avere fretta», senza «mescolare» questi momenti, senza «false impazienze». Il presidente ha invitato a «trasformare questa catastrofe in occasione di riflessione su ciò che siamo stati e su ciò che dovremo essere, per diventare migliori di come siamo, ritrovare il filo del nostro progetto nazionale, che ci unisce, progetto umano, appassionatamente francese». Macron, che ieri sera avrebbe dovuto parlare alla nazione sul futuro del Paese, aveva sospeso l’appuntamento a motivo degli eventi. Nemmeno stasera, però, ha affrontato i temi previsti proprio per dedicare tempo alla riflessione. In queste ultime ore «ognuno ha donato ciò che aveva»: i pompieri con la loro lotta, la polizia con la sua presenza, le équipe di soccorritori pronti, i parigini, i francesi, gli stranieri, i giornalisti, i fotografi che hanno mostrato le immagini al mondo, ognuno «è stato al suo posto, ha avuto un suo ruolo». «Insieme» abbiamo vissuto questo disastro, perché abbiamo la «capacità di mobilitarci, di unirci per vincere». «Condivido il vostro dolore ma anche la vostra speranza», ha concluso: «Dobbiamo fare, agiremo e riusciremo».

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/notre-dame-la-guglia-e-crollata-ma-la-struttura-e-salva/