Vaticano: al centro dell'incontro di febbraio la concretezza

C’è un’attesa mediatica eccessiva in vista della prossima riunione convocata da Papa Francesco sul tema della protezione dei minori e degli adulti vulnerabili, come se si trattasse di un evento a metà strada tra un concilio ed un conclave. Un’attesa che rischia di far passare in secondo piano il significato ecclesiale di un incontro tra pastori, tra i presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo, che insieme al Successore di Pietro rifletteranno sul tema degli abusi.
È innanzitutto da sottolineare l’universalità tipica della Chiesa cattolica che si riverbera nell’incontro: la presenza degli episcopati di tutto il mondo, chiamati per la prima volta insieme ad affrontare questa dolorosissima piaga che è stata ed è fonte di enormi sofferenze per le vittime e di contro-testimonianza evangelica, aiuterà ad accrescere la consapevolezza di tutti sulla gravità della crisi. Il fenomeno degli abusi sui minori, le drammatiche esperienze delle vittime, le procedure da applicare di fronte alle denunce e le indicazioni per garantire un ambiente sicuro ai bambini e ai ragazzi saranno dunque esaminate con un’ottica non soltanto europea o statunitense.
L’obiettivo della riunione è molto concreto: far sì che ognuno di coloro che vi prenderanno parte possa far ritorno al proprio Paese avendo assolutamente chiaro che cosa bisogna fare (e non fare) di fronte a questi casi. Quali siano i passi da compiere per tutelare le vittime, nel rispetto della verità e delle persone coinvolte, per far sì che mai più nessun caso venga coperto o insabbiato.

Continua a leggere l’editoriale di Andrea Tornielli.

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/vaticano-al-centro-dellincontro-di-febbraio-la-concretezza/