L’impegno della Chiesa per disabili e orfani. Un’oasi per i bambini del Kazakhstan

«Guardando le nostre ragazze più grandi che insegnano ai piccoli da poco arrivati al Villaggio dell’Arca, capita di pensare: quanto più bello sarebbe, se al posto di questa ragazza, ci fosse la vera madre di quel bambino. Ma questa è la loro storia e noi siamo entrati nella loro vita proprio per donare ai piccoli una presenza affettuosa e un accompagnamento nella crescita»: è la testimonianza di un operatore dell’associazione «Arca», guidata dal missionario don Guido Trezzani, che gestisce la comunità del «Villaggio dell’Arca» a Talgar, nei pressi di Almaty, la seconda città più grande del Kazakhstan, dopo la capitale Astana.

La struttura accoglie bambini disabili, orfani o con difficoltà familiari ed è stata fondata il 1° giugno del 2000. Il villaggio, si legge in una nota dell’associazione diffusa dall’agenzia Fides, «ha visto in questi 18 anni tanti bambini e ragazzi crescere e iniziare la propria vita adulta, oppure trascorrere solo un breve periodo, che comunque ha concesso alla loro famiglia la possibilità di superare momenti difficili. Nell’anniversario di fondazione, non si è organizzata nessuna particolare celebrazione ma, «come ogni anno — ricorda la nota — si è vissuta la gioia di condividere questo momento con tanti amici, tra i molti che fanno parte della nostra storia».

Nel corso degli ultimi mesi, i bambini del villaggio di Talgar hanno potuto usufruire di cure odontoiatriche, grazie a una coppia di medici italiani che periodicamente svolge la propria opera di volontariato presso la struttura. Dal 2007 nel villaggio sono stati realizzati, all’interno del centro medico, l’ambulatorio odontoiatrico e radiologico, oltre a quello per la fisioterapia e riabilitazione. Attualmente, il villaggio ospita una settantina di bambini, orfani o con famiglie a rischio alle spalle, e circa una trentina di disabili fisici e mentali. I primi passi sono stati mossi nel 1997, con l’accoglienza dei bambini di un orfanotrofio statale in via di chiusura. Oggi, vengono ospitati anche ragazzi provenienti da famiglie distrutte dalla violenza o dall’alcolismo.

La Chiesa cattolica in Kazakhstan conta attualmente quattro diocesi, per un totale di settanta parrocchie. I sacerdoti presenti nella nazione sono novantuno, tra i quali sessantuno diocesani e trenta religiosi. Secondo i dati ufficiali forniti dal ministero degli esteri kazako, degli oltre diciassette milioni di abitanti del paese, circa il 26 per cento è costituito da cristiani, e l’1 per cento di questi è di fede cattolica. «Questa è la bellezza dell’essere piccoli — ha sottolineato monsignor Josè Louis Mumbiela Serra, vescovo della diocesi della Santissima Trinità in Almaty — siamo pochi, non abbiamo grandi programmi pastorali, facciamo quel che possiamo e che la Provvidenza ci concede».

(Osservatore Romano)

Chiesa cattolica svizzera

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