Francesco Lombardo, presidente dell’Associazione della comunità di calabresi, interpellato dal Corriere del Ticino, torna sul naufragio a Steccato di Cutro: «Ci sentiamo più toccati perché è successo «in casa», in un posto che per noi significa vacanza, felicità». Nella loro terra di origine, molti di loro posseggono una casa e quelle spiagge sulle quale sono stati ritrovati dei corpi le conoscono molto bene. «Ecco perché è stato (ancora di più) un pugno in faccia. La drammaticità di una realtà che non ti permette di girati dall’altra parte», afferma.
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