Inghilterra e Galles: i cristiani sotto il 50% della popolazione. Crescono le altre comunità religiose

Il numero di persone che si dichiarano cristiani è sceso, per la prima volta, sotto il 50% in Inghilterra e Galles. È l’Ufficio di statistica nazionale britannico a comunicarlo, pubblicando i dati del censo del 2021. Alla domanda degli intervistatori che chiedevano a quale religione appartenessero, soltanto il 46,2% degli intervistati, 27,5 milioni di persone, ha risposto di essere cristiani, un calo del 13,1% rispetto al 2011 quando il 59,3% degli intervistati, 33,3 milioni di persone, aveva risposto di seguire il Vangelo. Lo stesso censimento documenta anche che ogni altra religione, fatta eccezione per il cristianesimo, è in espansione, con il numero dei fedeli in aumento. Tuttavia, benché vi sia un calo evidente nel numero di persone che seguono il Vangelo, la risposta «cristiano» o «cristiana» rimane la più popolare alla domanda sulla religione di appartenenza, seguita, subito, dalla risposta «Nessuna religione». Nell’arco dei dieci anni tra il 2011 e il 2021 la percentuale di persone che hanno dichiarato di non seguire alcuna fede particolare sono aumentate dai 14,1 milioni, il 25,2% degli intervistati, ai 22,2 milioni, il 37,2%. In aumento, sempre secondo il censimento, sono anche i musulmani che sono passati dal 4,9% al 6,5%, gli indù che sono saliti dall’1,5% all’1,7%, i sikh cresciuti dallo 0,8% allo 0,9% e i buddisti dallo 0,4% allo 0,5%. I seguaci dell’ebraismo sono rimasti stabili allo 0,5%.

Agenzia SIR

Chiesa cattolica svizzera

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