L'urlo di 300 bambini dimenticati. In Siria si gioca il «Mondiale dei profughi»

Ricordate il piccolo bambino afghano che indossava una pseudo maglia di Messi, fatta da una busta di plastica, e che finì con l’incontare il suo idolo? Il pallone è quello, non sono i miliardi che girano nelle tasche di pochi. È il sogno che viene preso a calci, a piedi nudi, da milioni di ragazzini e ragazzine dal Congo a Tonga, dal Bangladesh al Paraguay. In ogni angolo di mondo c’è un piccolo che si addormenta abbracciato alla sua sfera magica, con addosso quello straccio dorato, il 7 di Ronaldo, la 10 della Pulce, numeri che valgono molto di più di una cifra stampata su un pezzo di stoffa.

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