Papa in Canada: una richiesta di perdono storica che guarda oltre la necessaria riconciliazione

Francesco in Canada ha condannato le «politiche di assimilazione e di affrancamento» che hanno caratterizzato la storia del Canada e di cui le scuole residenziali gestite dalle Chiese, attive tra fine Ottocento e fine Novecento, hanno fatto parte. Bergoglio ha chiesto perdono per i «modi in cui molti membri della Chiesa e delle comunità religiose hanno cooperato a quei progetti di distruzione culturale e assimilazione forzata dei governi dell’epoca, culminati nel sistema delle scuole residenziali». E ha chiesto perdono «per gli abusi sessuali commessi da tanti cristiani su disabili e bambini ».
Parole e gesti doverosi verso le vittime che vogliono rafforzare il processo in corso nella Chiesa canadese chiamata infatti ancora a fare luce su situazioni e casi in sospeso e irrisolti. Una situazione che va avanti ormai da decenni e quindi non c’è neppure da stupirsi della profonda crisi in cui versa il cattolicesimo in Canada dove in pochi anni il 39% di cattolici del Paese si è assottigliato del 10%. In Quebec, dove il cattolicesimo è la religione nettamente principale, la pratica è drammaticamente scesa e crescono i non aderenti a religioni.
Un quadro di secolarizzazione in cui questa vicenda gioca un ruolo importante, anche se non esclusivo. Diventa quindi importante per la Chiesa non solo il processo di pentimento e risarcimento concreto in atto, ma anche la necessaria assunzione del Concilio Vaticano II, delle categorie di inculturazione e accoglienza delle culture locali e ancora di più, l’attuale processo sinodale promosso da Bergoglio.
Un accenno poi alle proteste degli indios che chiedono di abrogare la «dottrina della scoperta» emanata da Nicolo V nel 1452 e che assoggettava di fatto gli indios e le loro terre ai colonizzatori. Un testo vecchio di 500 anni, di cui gli indios vedono un influsso in quello che fu il sistema delle scuole di Stato e la nascita delle riserve. Il Papa ha risposta, ribadendo la condanna di quella «colonizzazione ideologica» lontana anni luce dal Concilio e dalle sue istanze.

C.V.

Chiesa cattolica svizzera

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