Genetica e natura umana nello sguardo di Lejeune, le riflessioni degli studenti

La mostra «Che cos’è l’uomo perché te ne ricordi? Genetica e natura umana nello sguardo di Jerôme Lejeune», promossa dal Centro culturale della Svizzera italiana e dalla Fondazione San Benedetto, è un’occasione da non perdere per conoscere da vicino la straordinaria vicenda umana e professionale di Jérôme Lejeune (1926-1994), il genetista francese, fondatore della genetica clinica, scopritore della causa della sindrome di Down e proclamato Venerabile dalla Chiesa cattolica nel 2012.

Riflessioni sulla mostra degli allievi di 4a media della Parsifal

«La cosa che mi stupisce maggiormente di Jérôme Lejeune è la sua umanità, il suo desiderio di difendere i bambini affetti da sindrome di down. Lui, nonostante tutto, difendeva e testimoniava in favore degli ideali in cui credeva. A me spesso capita che, nonostante io abbia e creda in determinati ideali, abbia paura di testimoniarli al mondo per timore di essere derisa, presa in giro, giudicata, mentre Lejeune, pur di farli sapere al mondo, era disposto a perdere il premio Nobel, a essere escluso dalla comunità scientifica, a subire l’emarginazione. Non mi sarei mai aspettata che ci fosse un uomo che continuasse a difendere con così tanta forza e decisione le persone che la maggior parte della gente definisce «gli indesiderabili».  E questo mi ha aiutato a capire che, nonostante le circostanze non siano quelle favorevoli puoi sempre scegliere di mantenere la tua dignità di uomo, puoi sempre fare la cosa giusta». 

«La mostra che abbiamo presentato mi è piaciuta molto ed é stato molto interessante seguirla. Con questa mostra ho scoperto tante cose che prima non sapevo e non conoscevo.
Sono contenta che l’abbiamo studiata e presentata. Spero si riuscirà a trovare delle soluzioni per la Sindrome di Down, e che troveranno un modo per guadagnare soldi per studiare e approfondirla di più.»

«Voi che siete per la famiglia, ci si prenderà beffe di voi, si dirà che siete «fuori moda», che impedite il progresso della scienza, si leverà contro di voi la bandiera tirannica tecnico-scientifica, si dirà che cercate di imbavagliare la scienza attraverso una morale sorpassata. Ebbene, ciò che voglio dirvi è: non abbiate paura, siete voi che trasmettete le parole della vita». Ecco le parole di Lejeune che ancora oggi colpiscono nel nostro piccolo ognuno di noi. Jérôme Lejeune, uomo pieno di speranza e saggezza, ha portato avanti ciò che era stato lasciato da parte, cioè l’approfondimento della ricerca sulla trisomia ed è riuscito a trovare la causa di una malattia che prima si riteneva completamente diversa da quella che poi ci ha dimostrato. Personalmente grazie a questa mostra ho riflettuto sulla sua grande scoperta e ho capito che pur avendo qualche difetto siamo sempre unici e insostituibili».

«Nelle ultime settimane abbiamo lavorato sulla mostra di J. Lejeune e la abbiamo presentata ai nostri genitori e ai compagni delle medie. Mentre studiavo i miei pannelli, sono rimasta molto colpita dal modo di spiegare di Lejeune: riesce infatti a trasformare le cose più complicate in spiegazioni semplicissime, che pure i bambini potrebbero capire. Inoltre Lejeune mi ha sorpreso particolarmente con la sua onestà e determinazione; ovvero non ha paura di esprimere ciò che trova giusto e lo fa tutto per i suoi piccoli pazienti: «Sarò costretto a prendere pubblicamente la parola per difendere i nostri malati. Se non li difendessi li tradirei e rinuncerei a ciò che di fatto sono divenuto: il loro avvocato naturale».

Esposizione a Lugano e ultimo incontro sul tema

La mostra sarà allestita fino al 15 maggio presso l’aula Multiuso (4° piano) della Scuola Media Parsifal, via Chiosso 8, Porza (zona Resega).

Apertura per le scuole: lun-ven 9-16; apertura al pubblico: lun-ven 17-20, sab-dom 14-18.

È possibile prenotare visite guidate scrivendo alla mail: mostraparsifal.lejeune@gmail.com, oppure tel. 079 902 07 41.

Incontro di testimonianze dal titolo «La vita è una sfida », martedì 10 maggio, alle 20.45. Intervengono: Monica Induni, fondatrice e direttrice dell’Associazione Avventuno; Paolo Arosio, medico pediatra, presidente dell’Associazione Amici di Giovanni; Luca Janett, direttore «Centro degli Anziani» di Balerna. Moderatore: Roberto Laffranchini, presidente del Centro culturale della Svizzera italiana.

Chiesa cattolica svizzera

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