«Caro Babbo Natale, anche quest’anno ti chiedo un lavoro per il mio papà. Te l’ho già chiesto lo scorso anno ma forse sei diventato un po’ vecchio e sordo. Ti devo però dire che ogni sera lo chiedo anche a Gesù dopo la preghiera. Lui è più giovane di te e magari non si dimentica le cose». Commovente. Ma anche reale. È la letterina scritta prima di Natale da un bimbo del Luganese. E pubblicata di recente sui social da don Emanuele Di Marco, direttore dell’oratorio di Lugano.
Don Emanuele, come mai questa lettera è finita tra le sue mani?
«Perché, grazie al lavoro con l’associazione «Un cuore a tre ruote» abbiamo quotidianamente a che fare con persone o famiglie in difficoltà. La mamma del bimbo un giorno mi ha confidato come la disoccupazione in famiglia a volte fosse difficile anche per i figli. E mi ha mostrato quel biglietto pre natalizio per farmi un esempio».
E perché è finito sui social?
«Sono stato io a chiedere il permesso alla famiglia. È un testo che ci dice tantissime cose. Ci spiega come i nostri bimbi percepiscono le angosce di questo periodo storico…».
Chiesa cattolica svizzera