«Sentirci parte viva della Chiesa per un dialogo in diocesi e nella società»

Un’occasione per riscoprire, con più convinzione, la propria missione – da statuto dell’Azione cattolica, quella di aiutare il vescovo nella sua missione pastorale – e per capire cosa si può ancora dare con le forze a disposizione; infine, un’occasione per «prendersi cura» del proprio modo di essere Chiesa, nella forma specifica dell’associazionismo laicale cattolico.

La consultazione sinodale è un’opportunità che l’Azione cattolica ticinese (ACT) non intende sprecare. L’Associazione si è messa subito all’opera, perfarsì che ciascuno dei suoi membri trovasse l’occasione per riflettere sulle 10 tematiche del questionario sinodale. Anzitutto, ristampandolo e distribuendolo con la storica rivista «Spighe», in modo da farlo arrivare nelle case della gente. Il settore giovani, in seguito, ha concentrato la propria riflessione sul sesto tema: il dialogo nella Chiesa e nella società. Al consiglio diocesano dell’Associazione (settori giovani e adulti) è parso invece utile confrontarsi su tre punti del questionario che toccassero più da vicino tematiche inerenti la vita stessa dell’ACT: l’ascolto, la corresponsabilità nella missione e il legame tra autorità e partecipazione. «Riflettere su questi punti ci ha fatto bene», sottolinea Lara Allegri, membro dell’ACT e caporedattrice di «Spighe». 

«L’ACT raggruppa persone che hanno a cuore la Chiesa. Il Sinodo ha un senso nella misura in cui ci permette di ritrovarci e camminare tutti assieme, uniti da questa stessa convinzione. Vuole essere un luogo di incontro e relazione. Ancora prima di interrogarci su quello che possiamo fare, riflettiamo sul nostro modo particolare di essere Chiesa. Ci siamo chiesti, molto concretamente, cosa possiamo rappresentare per la nostra Diocesi e come posizionarci meglio al suo interno. Il vescovo stesso, in una lettera indirizzata al nostro assistente generale, ci ha riportati all’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, attraverso la quale il Papa invita ad essere discepoli-missionari. Dall’incontro con Cristo nasce il testimone. Il nostro auspicio è che ogni membro dell’ACT sviluppi una mentalità di comunione e dia sostegno alla dinamica della sua zona pastorale, nella parrocchia, intercettando i bisogni dei fedeli e rispondendovi attivamente ». Una proposta, emersa dal confronto e che potrebbe rinsaldare questi propositi, è quella di dotarsi, in futuro, di un vademecum, una «regola di vita». «Vogliamo partire dai bisogni reali della nostra Diocesi, della Chiesa che è nel mondo e poi anche della società. Fedeli nella preghiera, sarà lo Spirito Santo ad indicarci dove andare».

Laura Quadri

Chiesa cattolica svizzera

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