Sinodo: «Non un dovere, ma un dono per crescere nella comunione»

«Un’opportunità non di aggiungere qualcosa di nuovo, ma di vivere le cose che facciamo già, con spirito nuovo». Continua, a pieno ritmo, in diocesi – a livello di parrocchia, di reti pastorali, di movimenti ecclesiali e non solo – la consultazione per il Sinodo 2021-2023, voluta da papa Francesco a partire dall’ambito locale. Nel luganese troviamo don Nicola Di Todaro, che ha accompagnato, nelle scorse settimane, parrocchiani, collaboratori e membri della zona-rete pastorale «S. Salvatore» – comprendente le parrocchie di Paradiso, Pambio-Noranco e Pazzallo, Grancia, Barbengo, Carona, Carabbia, Melide, Morcote e Vico Morcote – alla scoperta dei 10 temi del questionario. Una condivisione «cuore a cuore », come la definisce lui, che, a partire dalla lettera pastorale del vescovo, ha permesso di individuare tre processi chiave per intendere il cammino sinodale: il fare comunione, la partecipazione e la missione. «Con i collaboratori abbiamo prediletto due aspetti del questionario: le domande circa la necessità di un discernimento comunitario e, poi, la fondamentale questione su chi siano i nostri compagni di viaggio. Ci siamo resi conto di non doverci rivolgere solo a chi usualmente frequenta le nostre comunità, ma anche alle persone, per così dire, «sulla soglia». Come incrementare, ci siamo chiesti, quei momenti che ci permettono di fare questo, le occasioni di incontro? Alla riflessione hanno partecipato catechisti, lettori, membri della confraternita locale e anche dei movimenti ecclesiali presenti sul nostro territorio. Trovandoci d’accordo tutti su un punto: la parrocchia deve essere luogo che incrementa la speranza». Ma è l’essere parrocchia, secondo don Nicola, al centro del processo sinodale: «A metà novembre abbiamo distribuito ai parrocchiani, dopo la Santa Messa domenicale, un foglio con alcune domande. Abbiamo scelto un motto molto eloquente: «Viviamo in parrocchia, partecipiamo al Sinodo». Sette domande in tutto, che riassumono le aree tematiche del questionario, comuni a tutte le parrocchie della rete-zona pastorale». La vera novità però, è lo stimolo che deriva da questo percorso. «Il Sinodo, per noi, non si ferma al 31 dicembre, data di consegna della consultazione. Proseguiremo in questa prospettiva, anche dopo, nel cammino parrocchiale. Dopo questa esperienza, ritengo che potremo vivere più intensamente anche quei momenti che da sempre caratterizzano il nostro anno pastorale, in particolare il pellegrinaggio di rete, nel giorno dell’Ascensione, sul monte San Salvatore», conclude don Nicola. La «scossa» data dalla consultazione sinodale alle «rete/zone pastorali» è particolarmente benefica. Essa ha spinto a riunirsi anche il consiglio pastorale della zona-rete «San Bernardo» – che comprende le parrocchie di Massagno, Savosa, Vezia, Porza, Comano e Cureglia – incontratosi per la prima volta – nei giorni scorsi – con i rappresentanti laici delle rispettive realtà parrocchiali. Proprio perché è impossibile pensare ad un vero rinnovamento nella vita della Chiesa senza entrare «in una dinamica di intensa preghiera, dialogo, ascolto reciproco e condivisione fraterna » – come ha ricordato il vescovo, nell’omelia di apertura della fase diocesana del Sinodo – durante la serata – racconta don Paolo Solari, animatore di questa rete-zona pastorale – «si è voluto concedere ampio spazio alle presentazioni reciproche; un «esercizio di ascolto», che ha permesso ai partecipanti di entrare subito nel clima sinodale». Don Solari sottolinea anche che la caratteristica fondamentale di questo sinodo è camminare insieme con libertà e creatività; da qui l’idea di aprire la discussione interrogando i presenti sulle proposte che, concretamente, potrebbero permettere nelle parrocchie di coinvolgere le persone nel cammino sinodale. La sensibilità di ciascuno ha portato a numerose idee. «Per tutti era però chiaro – conclude don Solari – che la consultazione sinodale non è semplicemente un «dovere da assolvere»: il Sinodo è un dono personale, da accogliere per crescere nella comunione nella Chiesa e nell’incontro con Cristo».

di Laura Quadri e Federico Anzini

Chiesa cattolica svizzera

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