Canada: la prima Giornata nazionale per la verità e la riconciliazione

Si celebra oggi, 30 settembre, in Canada la prima Giornata nazionale per la verità e la riconciliazione. Stabilita per legge dal Parlamento canadese, il 3 giugno scorso, la Giornata nasce come iniziativa nazionale volta a onorare i bambini perduti e quelli sopravvissuti, vittime di abusi e violenze nelle scuole residenziali, le loro famiglie e comunità, nella convinzione che la commemorazione pubblica del dolore vissuto possa essere «una componente vitale del processo di riconciliazione». Lunedì scorso, i vescovi del Canada hanno annunciato un impegno finanziario nazionale di 30 milioni di dollari per sostenere progetti di guarigione e riconciliazione. Il vescovo Raymond Poisson, presidente della Conferenza episcopale canadese (Cccb), ha espresso la speranza che questi sforzi finanziari possano sostenere «progetti significativi in tutto il Canada» in aiuto alle vittime perché possano «affrontare il trauma». Un «segno tangibile», si legge nella nota, dell’impegno preso dalla Chiesa cattolica del Canada «a camminare con i popoli indigeni di questa terra lungo il sentiero della speranza». Il 24 settembre scorso, riuniti in plenaria, i vescovi hanno anche pubblicato una Dichiarazione ufficiale di scuse «ai popoli indigeni di questa terra»: «Riconosciamo i gravi abusi commessi da alcuni membri della nostra comunità cattolica; abusi fisici, psicologici, emotivi, spirituali, culturali e sessuali. Riconosciamo anche con dolore il trauma storico e in corso e l’eredità di sofferenza e sfide che i popoli indigeni continuano ad affrontare ancora oggi. Noi, vescovi cattolici del Canada, esprimiamo il nostro profondo rimorso e ci scusiamo»

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Chiesa cattolica svizzera

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