Conferenza a Lugano: «Spirituale o virtuale?»

Oggi, giovedì 30 settembre, al Centro San Giuseppe a Lugano, alle 20.30, ci sarà una conferenza dal titolo «Spirituale o virtuale… è questo il problema ?». Possibilità di seguirla in streaming su teologialugano.ch

Di cosa si parlerà?

«Il titolo è una provocazione – ci dice don Emanuele Di Marco – perché spesso si considera il nostro corpo come un insieme di spirito e materia. Il virtuale oggi ha preso lo spazio dello spirituale, perché è molto più comodo, lo gestisco come voglio, posso fare cose che altrimenti sarebbero irrealizzabili, mi permette di essere ovunque… tutta questa propensione alla virtualità influenza la spiritualità».

All’incontro prenderanno la parola il prof. Cesare Rivoltella (Università Cattolica, Milano) e il prof. Luca Botturi (SUPSI). Il prof. Rivoltella è una delle figure di riferimento in Italia sui temi della media education e dell’educazione digitale. È stato uno dei primi a riflettere in Italia su questi temi e non ha mai evitato di mettere in gioco anche la sua fede nel confronto con gli aspetti digitali della contemporaneità. Il prof. Botturi insegna Media in educazione e segue le orme del prof. Rivoltella, nella prospettiva particolare della scuola ticinese e della SUPSI, una realtà universitaria molto vicina al territorio e coinvolta con il sistema scolastico ticinese. In questo incontro quindi dialogheranno più prospettive: una più accademica e una più legata alle professioni, quella italiana a quella svizzera.

Come è nato questo incontro?

«L’incontro – ci dice Luca Botturi – nasce dall’invito di don Emanuele Di Marco e Davide Ricciardi, e la scelta del tema è loro. Lo abbiamo sposato subito, perché oggi il digitale è tanto entrato nelle nostre vite che non è più solo uno strumento che usiamo per compiti precisi, ma una vera e propria dimensione, che ha a che fare con la nostra fede e che presenta sintonie e distonie con la dimensione spirituale dell’esistenza.

Quale spazio ci sarà per la spiritualità in un tempo in cui la virtualità ha una spinta fortissima?

«Credo che oggi – prosegue Botturi – si assista a un ritorno della spiritualità, intesa in senso lato: ci siamo accorti tutti che una dimensione puramente materialista non è sufficiente né a spiegare né a rendere bella e umana la vita. C’è confusione, certo, ma temi come l’amore, la dignità, i diritti, sono tornati centrali, e parlano di una dimensione umana spirituale, che ha a che fare con l’anima e in qualche modo con un «per sempre». Il digitale può aiutare un lavoro su questi aspetti, perché il digitale è parte della vita; ma può anche trasformarsi in una lente di distorsione dell’esperienza, che appunto diventa «virtuale», o un surrogato della vita vera. Viviamo le relazioni, ma solo a distanza; ci informiamo, ma solo sui social; ecc. In qualche modo, la vita diventa tutta «mediata», predigerita, ripulita e finiamo per vivere in una bolla, in cui nemmeno Dio ha più spazio per entrare. Il confine è sottile, ed è bene avere spazi per ragionarci insieme».

E’ possibile vivere la fede cristiana – una fede «incarnata», dell’incontro personale – nel «mondo» virtuale?

«La sfida è proprio questa: non adattare la fede ai temi moderni, ma iniziare a pensare e vivere il digitale a partire dall’incontro con Gesù e alla vita nella Chiesa. È importante anche il primo aspetto, e anche i gruppi di preghiera via Whatsapp sono sicuramente utili, ma la sfida vera è il movimento contrario, cioè interrogarsi su come la fede ci rende capaci di vivere il digitale, di usare del digitale per il bene di tutti, e anche di come si possa immaginare il futuro tecnologico a partire dall’esperienza di vita cristiana», conclude Botturi.

Federico Anzini

VIDEO DELLA SERATA

https://www.youtube.com/watch?v=QU1MocmHOCE

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/conferenza-a-lugano-spirituale-o-virtuale/