Il Papa ricorda: «Con il diavolo non c'è dialogo possibile, solo la Parola di Dio»

«Oggi, prima domenica di questo tempo liturgico, la Quaresima, la Parola di Dio ci indica la strada per vivere in maniera fruttuosa i quaranta giorni che conducono alla celebrazione annuale della Pasqua», dice il Papa accogliendo i fedeli riuniti in Piazza San Pietro per la recita dell’Angelus.

Oggi, prima domenica di quaresima, il Pontefice commenta il Vangelo di Marco. «L’Evangelista sottolinea che lo Spirito sospinse Gesù nel deserto. Lo Spirito Santo, disceso su di Lui subito dopo il battesimo ricevuto da Giovanni nel fiume Giordano, lo stesso Spirito ora lo spinge ad andare nel deserto, per affrontare il Tentatore. Per lottare contro il diavolo. L’intera esistenza di Gesù è posta sotto il segno dello Spirito di Dio, che lo anima, lo ispira, lo guida«, sottolinea il Pontefice.

Poi il Papa si sofferma sull’immagine del deserto, un ambiente naturale e simbolico, molto importante nella Bibbia. «Il deserto è il luogo dove Dio parla al cuore dell’uomo, e dove sgorga la risposta della preghiera. Ma è anche il luogo della prova e della tentazione, dove il Tentatore, approfittando della fragilità e dei bisogni umani, insinua la sua voce menzognera, alternativa a quella di Dio. Infatti, durante i quaranta giorni vissuti da Gesù nel deserto, inizia il duello tra Gesù e il diavolo, che si concluderà con la Passione e la Croce. Tutto il ministero di Cristo è una lotta contro il Maligno nelle sue molteplici manifestazioni: guarigioni dalle malattie, esorcismi sugli indemoniati, perdono dei peccati. In realtà, proprio la morte era l’ultimo deserto da attraversare per sconfigger definitivamente Satana e liberare tutti noi dal suo potere.», commenta Papa Francesco.

Per il Papa questo Vangelo delle tentazioni di Gesù nel deserto ci ricorda che «la vita del cristiano, sulle orme del Signore, è un combattimento contro lo spirito del male».

«Nelle tentazioni Gesù mai dialoga con il diavolo, o lo scaccia via o lo condanna o fa vedere la sua malizia, ma mai un dialogo. Nel deserto sembra che ci sia un dialogo, ma Gesù non risponde con le sue parole, mai. Risponde con la parola di Dio, con tre passi della scrittura. Questo per tutti noi, quando si avvicina il seduttore, la tentazione è dialogare con lui, come ha fatto Eva, se noi entriamo in dialogo con lui saremo sconfitti. Mettete questo nella testa e nel cuore. Con il diavolo non c’è dialogo possibile, solo la Parola di Dio», dice a braccio il Papa.

Subito dopo la preghiera mariana il Papa passa ai consueti saluti. Il primo pensiero è per i fedeli polacchi. «Oggi il mio pensiero va al Santuario in Polonia dove 90 anni fa il Signore Gesù si manifestò a Santa Faustina Kowalska affidandole uno speciale messaggio della Divina Misericordia. Mediante San Giovanni Paolo II quel messaggio è giunto al mondo intero. Gesù confido in te», dice il Papa.

L’ultimo saluto del Papa è per i giovani e gli adulti del gruppo Talithà Khum. «Grazie della vostra presenza. E a tutti auguri una buona e bella domenica!», conclude Francesco.

(ACI Stampa)

Chiesa cattolica svizzera

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