Le omelie natalizie del vescovo Lazzeri

Il Natale nell’anno della pandemia è stato strano. Le restrizioni sanitarie hanno modificato tutto: dalle riunioni familiari alle celebrazioni solenni, aperte a un numero ristretto di fedeli. Eppure, proprio in questo contesto, la gioia della nascita di Gesù dev’essere una festa di popolo. Lo ha sottolineato il vescovo di Lugano, monsignor Valerio Lazzeri, nell’omelia della notte di Natale: «Più che mai siamo chiamati a proclamare la dimensione corale e popolare di ciò che accade con il Natale di Gesù. Questa nascita è il fondamento concreto e vivo di ciò che ci unisce. Da questo evento, iscritto in maniera indelebile nella storia degli uomini, scaturisce la sorgente inesauribile di quella forza che non cesserà mai di farci sentire la nostalgia e il desiderio di una comunione più forte di tutto ciò che ci costringe a proteggerci e a tenerci a distanza».

Nella giornata del 25 dicembre, poi, il vescovo di Lugano ha incentrato la sua riflessione sulla speranza rinnovata dalla venuta di Cristo: una speranza che non viene scalfita dalle incertezze della storia. «Questa è la meraviglia che ci incanta!», ha detto mons. Lazzeri nell’omelia: «Gesù che nasce è la possibilità irreversibile per noi di accogliere Dio umanamente, dentro questa nostra storia travagliata, con quello che abbiamo, con quello che ci manca terribilmente, senza paura per quello che non riusciamo ancora ad avere. Il Natale non è una festa per alimentare vecchi e nuovi moralismi, che non hanno mai reso migliore, né chi li propone né chi è costretto ad ascoltarli. È il dono divino gratuito a partire dal quale possiamo rinascere ogni momento».

Le omelie natalizie del vescovo di Lugano si possono leggere sul sito della diocesi, A QUESTO LINK.

Chiesa cattolica svizzera

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