Diocesi di Lugano: in tempo di Avvento i centri di ascolto diventano online

In questi giorni non è facile guardare al nostro futuro con speranza, sono tante le incertezze e le sofferenze che ci affliggono. Ma l’esperienza cristiana è fatti di inizi sempre nuovi e di inviti a prendere il largo e partire. Una esortazione che sentiamo ancora più forte nel tempo di Avvento che mai come quest’anno avverte la necessità dell’incontro e della relazione feconda.

È quello pensato anche da don Marco Dania, parroco di Besso che, insieme a don Willy Volonté, responsabile della Pastorale Familiare della diocesi, ha ideato la proposta dei centri di ascolto online guidati dalle famiglie. «Vorrei offrire a tutti un nuovo inizio, quello di vivere un incontro vero e bello con i nostri fratelli – racconta don Marco -. Ci sentiamo tutti un po’ isolati e le restrizioni ci soffocano. Abbiamo però imparato ad usare le nuove piattaforme digitali per lavorare e per restare in comunicazione.
Perché allora non approfittarne e, restando comodamente a casa nostra seduti in poltrona, connetterci con altri amici per ascoltarci reciprocamente?». Nelle quattro settimane di Avvento l’invito è dunque quello di ritrovarsi online tra coppie, ma non solo, e insieme vivere l’attesa del Natale. La situazione non permette ancora l’incontro reale, ma ora più che mai l’annuncio del Vangelo può passare anche dalla tecnologia che in questi mesi si è rivelata mezzo prezioso e indispensabile.
Partendo dall’idea dei «laboratori di speranza» lanciata da mons. Lazzeri nella sua ultima lettera pastorale, «i centri di ascolto possono diventare ambiti in cui, a partire dalla Parola di Dio, i partecipanti hanno la possibilità di confrontarsi sulle ragioni della propria speranza e aprire un’ampia riflessione sul nostro essere Chiesa».
Il percorso, che si sviluppa in una sera in settimana per tutto il periodo di Avvento, «è articolato in due momenti fondamentali: l’ascolto della Parola di Dio, in particolare della Prima Lettura delle quattro domeniche di Avvento, e l’ascolto della parola del Vescovo con alcuni passi della sua lettera pastorale. Al termine di queste letture vengono proposte alcune domande sulle quali i laici presenti hanno modo di confrontarsi».
Una modalità nuova ma che sembra piacere: «comodamente da casa – spiega don Marco -, ognuno ha la possibilità di incontrarsi, di relazionarsi e di riflettere. In questo momento ancor di più c’è un bisogno di comunicare e di entrare in relazione». In più, don Marco nota che i partecipanti a questi incontri «rientrano in una larga fascia di età che va dai 30 ai 60 anni. Sostanzialmente si tratta di giovani-adulti: questa è una grande novità perché spesso ci troviamo nelle nostre chiese con persone over 60. Ora invece questa nuova modalità sembra richiamare persone più giovani che hanno voglia di mettersi in gioco. Ripartire dal cuore, come ci invita a fare il nostro vescovo, per vivere una esperienza di fede personale ma anche una condivisione tra le persone per camminare davvero insieme nella Chiesa e per essere protagonisti del suo cambiamento, in ottica di missione e di evangelizzazione. La gente, con questa modalità, si sente più coinvolta nel portare l’annuncio del Vangelo a coloro con cui vive quotidianamente, dai colleghi agli amici».

Uno scambio che si fa ricchezza

Tra le famiglie guida vi sono anche Anton e Barbara Van Troostenburg di Besso che martedì hanno tenuto il primo incontro in collegamento con una decina di persone e che – ci confidano – essere «stato molto bello e ricco. I partecipanti alla serata liberamente hanno condiviso una riflessione o una propria esperienza. Momenti di questo tipo si dimostrano essere sempre un arricchimento perché il confronto tra credenti mette in evidenza innanzitutto che non si è soli ad affrontare il cammino e poi perché si trova sempre qualcosa da cui prendere spunto, una intuizione a cui ancora non eravamo arrivati, piuttosto che un suggerimento per affrontare meglio certe situazioni. In questo scambio c’è una grande ricchezza».
Anche Chiara e Andrea Millacci di Besso sembrano entusiasti della riuscita del primo incontro che hanno tenuto mercoledì sera. «Si sono collegate una decina di persone, per lo più coppie piuttosto giovani, ma altre ci hanno già detto che vorrebbero aggiungersi. C’è stata una partecipazione attiva, con riflessioni e testimonianze personali: nonostante non ci conoscessimo tutti non ci sono state difficoltà nel relazionarsi e nell’aprirsi per condividere un pezzettino di noi. Si è subito creata una bella e accogliente atmosfera. I contenuti da affrontare in una sera sono tanti: dopo le letture abbiamo letto le domande ma poi ognuno ha risposto liberamente a quelle che sentiva più vicine a sé». E per quanto riguarda la modalità on line non sembra essere stata un ostacolo, anzi «ritrovarsi da casa rende per certi versi la possibilità di incontro più facile».

Come partecipare agli incontri web

Ecco i nomi dei responsabili dei centri d’ascolto, i giorni e gli orari per gli incontri online. Per iscriversi basta inviare un messaggio alle persone indicate:
Coniugi Mangiacavalli 079 299 02 22 (giovedì alle 20.00)
Coniugi Brunoni 076 679 89 99 (venerdì alle 20.30)
Coniugi Adamoli 076 367 30 69 (domenica alle 20.30)
Coniugi Macculi 079 788 58 87 (lunedì alle 21.00)
Coniugi Boorsma 079 467 87 68 (lunedì alle 20.15)
Coniugi van Troostenburg 079 824 97 99 (martedì alle 20.30)
Coniugi Millacci 076 396 16 46 (mercoledì alle 20.30)

Silvia Guggiari

Chiesa cattolica svizzera

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