La preghiera del Papa per i terremotati del centro Italia. Messa e veglia ad Amatrice

Alessandro Guarasci – Vatican News

Il quarto anniversario del terremoto che ha sconvolto l’Italia centrale torna anche oggi nelle parole di Francesco che in tweet lo ricorda unendosi in preghiera alla comunità locale: «Rinnovo la preghiera per le famiglie e le comunità che hanno subito maggiori danni, scrive sull’account @Pontifex, perché possano andare avanti con solidarietà e speranza».

Ieri il Pontefice all’Angelus aveva messo l’accento sulla ricostruzione di questi «bellissimi territori dell’Appennino». Per il presidente Mattarella «nonostante tanti sforzi impegnativi, l’opera di ricostruzione dei paesi distrutti è incompiuta e procede con fatica, tra molte difficoltà anche di natura burocratica». Dunque, per il Capo dello Stato che ha inviato un messaggio per la giornata, «la Repubblica – in tutte le sue istituzioni, territoriali e di settore – deve considerare prioritaria la sorte dei concittadini più sfortunati colpiti da calamità naturali, recuperando, a tutti i livelli, determinazione ed efficienza». A Vaticannews, il vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili sottolinea che ora non deve essere delusa la «speranza» di chi attende la ricostruzione.

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La veglia e le Messe ad Amatrice e Accumoli

299 le vittime di quella tragica notte tra il 23 e il 24 agosto di quattro anni fa, rivissuta nella zona rossa di Amatrice, nella veglia di questa notte . Alle 3 e 36 in punto i rintocchi di campana hanno accompagnato, uno per uno, la lettura dei nomi delle persone rimaste sotto le macerie . Alle 11, la Messa solenne in ricordo delle vittime, celebrata dal vescovo della diocesi di Rieti, monsignor Domenico Pompili. La funzione, quest’anno, è stata officiata, sempre per motivi legati all’emergenza sanitaria, presso il campo sportivo «Paride Tilesi». Presente anche il premier Conte che, parlando con alcuni cittadini, ha detto: «Le leggi per accelerare e semplificare le abbiamo fatte ma tra sei mesi, un anno, non cambiera’ nulla. Il processo di ricostruzione e’ lungo e complesso». Alle 18 infine il ricordo si trasferisce ad Accumoli, dove ancora monsignor Pompili, presso l’area all’aperto del villaggio Sae del capoluogo, celebrerà la seconda solenne Messa in ricordo delle vittime del sisma.

Le Acli: gli anziani la categoria più a rischio

Difficile la situazione sul versante marchigiano. Interi paesi come Arquata del Tronto non esistono più, altri, come Aquasanta Terme, sono stati pesantemente danneggiati. Il presidente delle Acli di Ascoli Piceno Claudio Bachetti afferma che «i tempi» per la ricostruzione «saranno comunque molto lunghi, secondo più o meno l’idea che ci siamo fatti ci vorrà una decina d’anni prima che si possa riparlare di comunità ricostruite dal punto di vista logistico». Gli anziani, sotolinea ancora Bachetti, sono la ›categoria’ più a rischio, proprio per il legame col territorio perché sono quelli che più di altri hanno vissuto più tempo nella zona. «Come Acli abbiamo cercato su questa categoria di fare attività di sostegno. Per il lavoro – conclude –  stiamo cercando di attivare progetti per creare situazioni di turismo ambientale e sostenibile, ideando proprio dei pacchetti turistici esperienziali e accessibili».

Chiesa cattolica svizzera

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