Enzo Bianchi accetta la decisione del Papa e lascia la Comunità di Bose

Dopo vari tentativi di dialogo e una nota in cui assicurava di non avere contestato «il legittimo priore» suo successore, Enzo Bianchi si ritira dalla disputa interna e, «in spirito di sofferta obbedienza», accetta la decisione del Papa: lascia la Comunità di Bose che ha fondato nel 1965. Con lui, «in spirito di sofferta obbedienza», se ne vanno i fedelissimi fratel Goffredo Boselli e suor Antonella Casiraghi. Fratel Lino Breda aveva già dichiarato il suo addio al momento stesso della notifica. Lo comunica il Monastero nel biellese, in Piemonte. «All’indomani della solennità della Pentecoste – si legge sul sito – la Comunità di Bose ha accolto la notizia che il suo fondatore, fr. Enzo Bianchi, assieme a fr. Goffredo Boselli e a sr. Antonella Casiraghi hanno dichiarato di accettare, seppure in spirito di sofferta obbedienza, tutte le disposizioni contenute nel Decreto della Santa Sede del 13 maggio 2020. Fr. Lino Breda l’aveva dichiarato immediatamente, al momento stesso della notifica». L’allontamento di Enzo Bianchi da Bose non è una sorpresa, tutto nasce da un’ispezione del 2014

A partire dai prossimi giorni, dunque, «per il tempo indicato nelle disposizioni, essi vivranno come fratelli e sorella della Comunità in luoghi distinti da Bose e dalle sue Fraternità».

Monache e monaci di Bose chiedono «ai nostri amici e ospiti che ci hanno accompagnato con la preghiera e l’affetto in questi giorni difficili», di non «cessare di intercedere intensamente per tutti noi ovunque ci troviamo a vivere». L’invito è a pregare per «ciascuno di noi, e per la Comunità nel suo insieme, perché possa proseguire nel solco del suo carisma fondativo: fedele alla sua vocazione di comunità monastica ecumenica di fratelli e sorelle di diverse confessioni cristiane, continui a testimoniare quotidianamente l’evangelo in mezzo agli uomini e alle donne del nostro tempo».

Nelle stesse ore Bianchi ha lanciato un tweet eloquente: «Giunge l’ora in cui solo il silenzio può esprimere la verità, perché la verità va ascoltata nella sua nudità e sulla croce che è il suo trono. Gesù per dire la verità di fronte a Erode ha fatto silenzio. «Jesus autem tacebat!» sta scritto nel Vangelo».

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