Africa più reattiva al Covid-19 di altri continenti ma si teme un forte impatto sanitario, economico e sociale

L’Africa ha dimostrato una reattività maggiore all’emergenza Covid-19 rispetto a quella dell’Europa e dell’America.

I governi locali hanno preso velocemente i provvedimenti per contenere l’epidemia (dalla chiusura delle frontiere al lock down) senza aspettare che i numeri dei contagi aumentassero a centinaia di casi. È quanto emerso dal web-meeting tenutosi il 4 aprile, organizzato dalla rivista bimestrale «Africa» e dal mensile «Africa e Affari», a cui ha preso parte l’Agenzia Fides.

Il coronavirus è comunque una grave emergenza sanitaria ed economica per i Paesi africani. I fragili sistemi sanitari locali che già in diversi casi devono far fronte ad altre epidemie (Aids, malaria persino il morbillo come avvenuto di recente nella Repubblica Democratica del Congo), rischiano di essere travolti dalla diffusione della pandemia. Come ricorda Enrico Casale della rivista Africa, citando il missionario monfortano Piergiorgio Gamba, che opera in Malawi, i Paesi africani devono far fronte all’emergenza con poche strutture, mal distribuite sul territorio, con pochi medici e infermieri. Ad esempio in Malawi esistono solo 10 posti letto per la quarantena, 17 di terapia intensiva e solo 2 laboratori per i tamponi.

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Chiesa cattolica svizzera

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