Quanto è importante la figura di San Giovanni Paolo II nella Chiesa e nella società?
È impossibile riassumere in poche battute l’importanza di San Giovanni Paolo II nella Chiesa e nella società. È certamente enorme in entrambi i campi: nella Chiesa forse l’importanza di tale figura si può riassumere nella frase centrale di una sua poesia dedicata a una donna evangelica ancora viva nella pietà popolare, la Veronica che asciuga il volto di Gesù. Dice San Giovanni Paolo II: «Il tuo nome nacque da ciò che fissavi». Richiama questa frase tutti i cristiani perché anche oggi non si va lontano senza la contemplazione; non si ha consistenza, identità vera, senza ricerca costante del volto di Dio fatto carne. Per quanto riguarda la società, oggi che si deve rimanere tutti a casa si può forse capire meglio la dignità e l’importanza del lavoro non solo economica ma anche psicologica e umana.
L’Istituto DiReCom come porta avanti la memoria di San Giovanni Paolo II?
Nel mese di febbraio, l’Istituto di Diritto Canonico della Facoltà di Teologia ha dedicato una settimana di studi intensivi al rilancio della visione ecclesiale operata da San Giovanni Paolo II. Non ci sono altri eventi programmati in questo anno del centesimo della sua nascita, ma forse ben più importante è il suo insegnamento sul ruolo del Diritto della Chiesa che non è quello di dire ai cristiani quello che si può o non si può fare, bensì orientare l’uomo concreto verso la comunione con Dio quale fondamento della sua umanità più vera e più profonda. Basti ricordare che nel vecchio codice di Diritto Canonico del 1917, l’attore principale era il Clero; oggi, nei due Codici promulgati da San Giovanni Paolo II, uno per la Chiesa Cattolica latina occidentale, e uno per le Chiese Cattoliche Orientali, l’interprete principale è il fedele, il battezzato e con esso la persona umana.
Quanto è ancora attuale oggi la figura di Wojtyla?
C’è una immagine recentissima che può dire meglio di qualunque discorso l’importanza oggi della figura straordinaria di San Giovanni Paolo II: è quella di papa Francesco che venerdì scorso saliva solo in una piazza San Pietro completamente deserta verso l’altare. San Giovanni Paolo II è il simbolo di come ogni pastore, vescovo o prete che sia, nella Chiesa deve portare solo con responsabilità e fatica il peso dell’umanità intera verso Gesù, il Figlio di Dio, per mendicare da Lui la salvezza da ogni male e quindi anche la liberazione dalla terribile pandemia del coronavirus.
Silvia Guggiari
Chiesa cattolica svizzera
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