In casa da soli o con la famiglia «guardiamo in profondità a noi e ai nostri cari»

Don Willy Volonté, assistente spirituale della Pastorale famigliare della Diocesi di Lugano, offre una bella riflessione sul tempo che stiamo vivendo, ognuno con le sue fatiche e con i suoi limiti.

Una prima cosa che vorrei comunicarvi è che, forse, stiamo imparando a guardare in profondità alla nostra persona e quella degli altri. Meno facile vivere superficialmente, anche perché tanti interrogativi esistenziali si affacciano alla nostra riflessione. Mi vengono alla mente tanti film di un regista svedese incomparabile Igmar Bergman, abilissimo a scandagliare l’animo umano: la solitudine, l’incomprensione nella coppia, la freddezza nei rapporti matrimoniali mascherati da corrette e distaccate maniere, il desiderio della fede. L’altro ti sta sempre davanti, ora che si vive forzatamente in casa, non puoi sfuggirgli neppure ai figli, non puoi rinchiuderti nell’indifferenza silenziosa. L’altro l’hai sempre davanti agli occhi e non puoi fuggire dalla sua presa.

La misericordiosa e perseverante presenza di Dio. Quando si va al fondo della nostra vita, buona o meno buona che sia, vediamo in fondo al pozzo il volto di Dio che ci chiama. Vengono in mente le parole dell’Innominato davanti al Cardinale Federigo Borromeo che gli richiama la presenza di Dio: «Dio ! Dio! Se lo vedessi! Se lo sentissi! Dov’è questo Dio?» «Voi me lo domandate?» disse il Cardinale. Oh, certo! Ho qui qualche cosa che m’opprime, che mi rode!», rispose l’Innominato. Sembrano le parole di papa Francesco nella preghiera di venerdì sera nella piazza San Pietro silenziosa e vuota. Il Papa parla di Gesù sulla barca squassata dalle onde e dal vento. «Signore stiamo affondando. Non ti porta niente di noi?» gridano gli Apostoli presi dall’angoscia di dover morire. Ma Gesù aspetta questo grido. «Non sapete che sto facendo nuova la vostra vita?» sembra rispondere. Ma occorre il desiderio di Lui!

Alcune indicazioni pratiche per la liturgia nelle case

Sarebbe bello darsi una Regola di preghiera con un orario determinato, in un angolo della casa destinato alla preghiera stessa, magari accordarsi con le campane delle chiese che annunciano una messa in solitudine. In allegato, la liturgia di domenica 5 aprile, V di Quaresima. 

In allegato anche la celebrazione del sacramento della Confessione senza sacerdote che confessi. Con l’esame di coscienza che ci aiuta a dare un nome preciso al nostro peccato.

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Chiesa cattolica svizzera

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