La sete della cerva

È un grande sollievo per noi fedeli, sapere che, nonostante le Messe con il popolo siamo proibite a causa del coronavirus, i sacerdoti possono continuare a celebrare singolarmente; in questo modo noi ci uniamo spiritualmente a loro. San Pio da Pietralcina diceva che, se un giorno dovessero mancare le Messe, il mondo cesserebbe di esistere.

È immenso il sacrificio di Cristo che si rinnova ogni giorno sull’altare e ci fa rivivere la sua passione e la sua vita offerta per tutti noi. Abbiamo il dovere di pregare per il Santo Padre che Santa Caterina chiamava «il dolce Cristo in terra» e per i sacerdoti che ci dispensano i sacramenti. Ringraziamo il Signore per averci lasciato la Chiesa sua Sposa, sgorgata dal suo fianco trafitto sulla Croce, che è santa e peccatrice ed è nostra madre. Santa Faustina Kowalska diceva una preghiera simile a questa ed è particolarmente utile recitarla spesso ogni giorno, soprattutto in questo periodo di astinenza eucaristica: «Signore Gesù, ti offro tutte le messe che vengono celebrate in questo momento nel mondo e in forza di queste messe, ti prego di riversare la tua infinita misericordia su tutta l’umanità e in particolare su tutte le anime che in questo momento sono in agonia».

Diverse persone amiche mi hanno scritto che manca loro l’eucaristia. Come il salmista che si paragona alla cerva assetata, preghiamo anche noi così: «L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente, quando verrò e vedrò il suo volto?».
Speriamo che, un giorno non troppo lontano, possiamo di nuovo riunirci a celebrare comunitariamente i santi misteri. Che questa assenza ci faccia maggiormente apprezzare il valore inestimabile di questa perla preziosa che è l’Eucaristia.
Sia benedetto il Signore anche per gli strumenti di comunicazione sociale: TV, radio e internet, per mezzo dei quali giunge a noi l’alimento spirituale in questo tempo di prova.

Per tutto, grazie Signore Gesù!

Chiesa cattolica svizzera

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