Gli auguri di padre Mihai Mesesan, parroco della comunità ortodossa in Ticino

L’icona della Natività ci mostra la terra e il cielo che si incontrano, le tenebre della terra che vengono illuminate dalla luce del cielo. Al centro c’è Gesù che con la sua nascita cambia le sorti dell’umanità e dà senso, gioia, speranza a quelli che accolgono la buona notizia della sua venuta. Sappiamo che i pastori hanno accolto l’annuncio dell’angelo e sono andati in fretta a Betlemme a vedere il bambino. E noi? Andremo incontro oggi a questo Dio dai pensieri così diversi dai nostri, che ha voluto abbassarsi per innalzarci, farsi povero per arricchirci? Quasi tutti, nella nostra Chiesa di Lugano, proveniamo da qualche villaggio. Cosa succedeva una volta e cosa avviene ancora durante l’Avvento nei villaggi? Tutti si preparavano con il digiuno e la preghiera, imparavano nuovi canti natalizi e arrivavano alla notte di Natale gioiosi e in pace. Per aiutarci a ritrovare la pace e la gioia dei nostri antenati, il sinodo della Chiesa Ortodossa Romena ha voluto dichiarare il 2019, anno dei villaggi, dei sacerdoti, degli insegnanti e dei buoni amministratori. Lo scopo di questa iniziativa era innanzitutto di evitare lo sradicamento dei tanti che hanno lascito il loro paese per motivi politici durante il comunismo e, purtroppo, in tempi più recenti per motivi economici. Cosa fare allora noi nella diaspora, in comunione, seppur lontani fisicamente, dai nostri compaesani in patria? Santificare il posto in cui viviamo intensificando la preghiera e il digiuno, imparando almeno un canto natalizio, non dimenticando di lasciare per Natale aperta la porta dell’anima e della casa per ricevere Gesù Bambino portato dai cantori che, fortunatamente, possiamo ancora sentire in molti villaggi e talvolta anche qui in Occidente. Daremo accoglienza al Signore che vuole nascere tra di noi e in noi per liberare la nostra vita? Se rispondiamo di sì, i buoni sentimenti e la nostalgia del bene che proviamo davanti al presepe in Occidente, o davanti all’albero e ai cantori dei canti natalizi in Oriente, non rimarranno solo emozioni, ma potranno tradursi in scelte concrete e quotidiane di fede e di speranza, di pace e di perdono, di giustizia e di carità. Buon Natale!

padre Mihai Mesesan

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/gli-auguri-di-padre-mihai-mesesan-parroco-della-comunita-ortodossa-in-ticino/