Monsignor Gassis: la voce del Sudan minacciato

Sarà in Svizzera e anche in Ticino Monsignor Macram Max Gassis, Vescovo emerito, l’appassionato portavoce del popolo sudanese, a raccontare la drammatica situazione in cui versano – a ormai otto anni dall’indipendenza del Sud Sudan – il Darfur, i Monti Numa, e tutta intera la sua diocesi di El Obeid. Su invito di «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» il vescovo del Sudan celebrerà messe, parteciperà a diversi incontri, allo scopo di non lasciare che il velo dell’oblio scenda su questo conflitto che da anni si va consumando lontano dalla scena mediatica.

Ecco gli appuntamenti in Ticino:

La diocesi di Mons. Gassis è ferita
Prima di giungere in Svizzera Mons. Gassis visiterà numerosi uomini di governo europei e negli USA, ha incontrato esponenti della Chiesa e rilasciato interviste a moltissimi media internazionali per far presente la situazione d’emergenza in cui si trova la gente del suo Paese, siano essi cristiani, animisti o musulmani.

L’aiuto del vescovo
Accanto al suo impegno di sensibilizzazione del mondo della politica e dell’opinione pubblica, Mons. Gassis chiede per il suo popolo anche preghiere e aiuti concreti. «Pregate per quanti soffrono. Mancano cibo e medicine. Attualmente la Chiesa cattolica è l’unica istituzione rimasta accanto alla popolazione. Tutte le altre organizzazioni umanitarie hanno abbandonato il campo in quanto non riescono più a garantire la sicurezza dei loro operatori. La Chiesa cattolica rimane. Preti, suore e catechisti si occupano della gente. Vi è anche un ospedale cattolico tra i monti. Costruito in origine con ottanta posti-letto, oggi a causa della guerra, sono oltre 500 i feriti che vi vengono curati. Organizzazioni come «Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)» rispondono alle richieste dei vescovi. Grazie al loro impegno la Chiesa riesce a dare alla popolazione bisognosa almeno i beni di prima necessità.

(red)

Chiesa cattolica svizzera

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