L'équipe di Strada Regina dal Ticino a Palermo sulla rotta dei migranti

«Vieni e vedi». Suor Maria Teresa Murgano, una giovane Carmelitana scalza, lascia parlare la realtà. Vive a Casa Santa Chiara, un oratorio salesiano vicino al mercato di Ballarò, pochi minuti dalla Stazione Centrale di Palermo. «Alle persone che mi chiedono come si sta a Ballarò, la zona più multietnica della città, rispondo come Gesù: «Vieni e vedi». Qui non ci sono «italiani» e «migranti»: ci sono le persone». Siamo in Sicilia da giovedì 11 luglio per girare un documentario che andrà in onda su Strada Regina. Viaggiamo insieme a un gruppo di giovani della diocesi di Modena impegnati in un campo di formazione sul tema delle migrazioni. Dopo i primi due giorni a Palermo, ci stiamo trasferendo nell’isola di Lampedusa. A Palermo i ragazzi hanno incontrato le persone che sono arrivate dall’Africa e gli abitanti di Ballarò che promuovono esperienze di integrazione. Il quartiere è un miscuglio di etnie, lingue e colori di pelle. Il cuore è il mercato, tendoni per ripararsi dal sole, vociare e odore di pesce e agrumi. Qui, da secoli, le persone s’incontrano, si scambiano merci e storie.

A Ballarò «vieni e vedi» Batch, ragazzo smilzo del Gambia: sbarcato in Italia nel 2015, oggi lavora come mediatore culturale. Non gli va di parlare del suo viaggio ma ne porta addosso i segni, qualche cicatrice che non va via, come tutti i migranti passati dal deserto, dalla Libia e poi dalla traversata nel Mediterraneo.

«Vieni e vedi» Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea, una piattaforma di associazioni che svolge operazioni di soccorso in mare. Descrive l’ultimo salvataggio, pochi giorni fa, nelle acque libiche: «Con il nostro veliero da 18 posti abbiamo incrociato un gommone con 59 naufraghi e li abbiamo salvati. Poco prima avevamo visto affondare un altro gommone, i suoi occupanti erano già in fondo al mare. A chi se la prende con chi fa soccorso, dico: «Credete che sia divertente?»».

«Vieni e vedi» il ristorante Molti Volti, un locale di cucina etnica nato dal desiderio di far parlare le storie che si nascondono sotto i numeri delle statistiche migratorie. L’inclusione di Molti Volti crea profitto e dà una possibilità a persone che sono arrivate in Italia per lavorare e costruirsi un futuro. Senza il lavoro, i richiedenti non potrebbero avere il permesso di soggiorno.

«Vieni e vedi» Alberto Biondo, responsabile dell’associazione Border Line Sicilia: «Facciamo monitoraggio sui diritti negati alle persone che arrivano in Europa. È un lavoro difficile, le delusioni sono tante. Teniamo duro perché questa battaglia riguarda tutti: i diritti sono universali, non possiamo lasciare che qualche essere umano ne abbia meno di altri».

«Vieni e vedi» Casa Santa Chiara, con i suoi bambini di tutti i colori: «Le nazionalità?» – dice il responsabile, don Enzo Volpe: «:Italia, Senegal, Gambia, Mauritius, Capo Verde… Ma sono tutti nati qui, per noi sono tutti palermitani».

«Vieni e vedi»…tanto altro. Ballarò è un laboratorio, forse un’»isola felice». I problemi delle migrazioni, i drammi dell’Africa, certe storture del sistema di accoglienza restano con tutta la loro complessità. E certo, anche qui, non tutto è perfetto. Alcuni vicoli sono degradati, i commercianti si lamentano che la zona del mercato è poco accessibile. Quel che colpisce è vedere la «società civile» che si unisce per fare spicchi di bene. Non un bene morale, astratto: un bene concreto e possibile che porta occupazione, dignità e sicurezza.

(Gioele Anni per Strada Regina)

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Chiesa cattolica svizzera

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