La testimonianza dell'abate Mauro Lepori al Festival del Centro Culturale di Milano

Intervistato da Mattia Ferraresi, giornalista de Il Foglio, l’Abate Generale dell’Ordine dei cistercensi, il ticinese Mauro Lepori, è invervenuto nei giorni scorsi al Festival del Centro Culturale di Milano. Perché una comunità di monaci non è un animale esotico, l’insolita scelta di alcuni uomini che restano ai margini della storia, ed è invece un paradigma per tutti? Perché può rispondere ai problemi che soffocano le società, e al nostro desiderio di vivere e di vivere insieme? Queste sono alcune delle domande, provocatorie, a cui l’abate ha risposto nel secondo giorno di festival. Lepori è intervenuto sul tema «Andiamo al largo». Il titolo dell’incontro è tratto da un verso di Ivano Fossati: «C’è una strada dentro il cuore degli altri. Benedetto». San Benedetto propone una vita di comunità che educa ciascuno a «non sentirsi capace di costruirla», ha detto Lepori: «Nell’esperienza monastica, riconosco che io non so amare, non so fare comunità, non so costruire questo «mondo nuovo». È necessaria questa coscienza, per poter domandare a Cristo che ce la doni. Del resto nella Regola di San Benedetto la virtù più importante è l’umiltà». L’invito allora è di testimoniare che «la comunità si costruisce solo tra poveri».

fonte: agenzie/catt

Quella di Lepori, quindi, non è stata una lezione di storia sul Patrono d’Europa:  ma  soprattutto un affondo sui nervi scoperti della vita, i rapporti, la solitudine, l’amare, il costruire.

 

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/la-testimonianza-dellabate-mauro-lepori-al-festival-del-centro-culturale-di-milano/