Caritas Svizzera: «La povertà colpisce soprattutto le donne»

In Svizzera, la disuguaglianza di genere è uno dei fattori che causano la povertà. Lo dice Caritas Svizzera in un comunicato diffuso in occasione dello sciopero delle donne del 14 giugno 2019. Caritas Svizzera sostiene che sia giunto il momento «di stabilire norme vincolanti sulla parità retributiva e migliori possibilità di armonizzazione della vita familiare e professionale e della formazione continua».

Benché la parità tra uomo e donna in Svizzera sia sancita dalla legge sin dal 1981, le donne restano svantaggiate. Di circa 616’000 persone povere in Svizzera, 350’000 sono donne. Il tasso di povertà femminile del 8,5 per cento è significativamente superiore a quello degli uomini, che è del 6,5 per cento.

Quali sono le ragioni?

Le ragioni sono diverse. Caritas individua la disparità salariale tra uomo e donna. «Dopo la nascita di un bambino, nelle coppie è la donna a stare a casa, impegnandosi in un lavoro non retribuito come è la cura del bambino. Se si verifica una separazione o un divorzio, queste donne hanno difficoltà a trovare un’attività lucrativa. Di conseguenza: in Svizzera, una madre su quattro dipende dall’assistenza sociale».

Senza regole vincolanti, la povertà rimarrà essenzialmente femminile

Secondo Caritas Svizzera «l’evoluzione attuale non consente di sperare in un miglioramento della situazione. In termini di parità retributiva, la Svizzera non ha compiuto progressi nel 2018. Al contrario: la differenza salariale tra donne e uomini di recente è aumentata. Le donne guadagnano quasi il 20% in meno rispetto agli uomini. Non sorprende quindi che la maggior parte dell’opera di cura sia ancora oggi svolta dalle donne. Né che il rischio di povertà minacci in primo luogo proprio le donne. Salari bassi, lavoro a tempo parziale e interruzioni di carriera, sono più diffuse tra le donne rispetto agli uomini e portano anche a una povertà più pronunciata nella terza età. La rendita delle donne per il primo e il secondo pilastro è inferiore del 37% rispetto a quella degli uomini».

Quali misure concrete?

Caritas Svizzera lamenta che in materia di retribuzione equa per lo stesso lavoro sia giunto assolutamente il tempo di introdurre delle regole vincolanti. È necessario migliorare le misure per conciliare la famiglia, l’istruzione professionale e la formazione continua. La paternità e il congedo parentale sarebbero un primo passo da intraprendere. Istanze queste, nelle quali l’Organizzazione caritatevole cattolica elvetica, si impegna concretamente.

Chiesa cattolica svizzera

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