Ahletica Vaticana sarà presente alla diciottesima edizione dei Giochi dei Piccoli Stati d’Europa, manifestazione che si svolgerà nella Repubblica di Montenegro dal 27 maggio al 1° giugno.
Patrocinati dal Comitato olimpico internazionale, i Giochi dei Piccoli Stati d’Europa sono una vera e propria «mini Olimpiade» cui prendono parte gli Stati europei con meno di un milione di abitanti: Principato di Andorra, Cipro, Islanda, Principato di Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Repubblica di Montenegro.
La prima associazione sportiva costituita in Vaticano, rappresentativa podistica ufficiale della Santa Sede, è stata invitata dal Comitato olimpico europeo e dal Comitato olimpico della Repubblica del Montenegro.
Di «primo, simbolico passo verso una piena partecipazione degli atleti vaticani alle competizioni internazionali dove porteranno un messaggio concreto di amicizia, fraternità e lealtà per rilanciare i valori più autentici dello sport» parla il presidente, mons. Melchor Sánchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio della cultura, a cui la Segreteria di Stato ha affidato l’associazione. Con il presidente saranno in Montenegro il direttore tecnico Vittorio Di Saverio – storico coach del Gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, gemellato con Athletica Vaticana – e quattro atleti, due uomini e due donne. «Forte anche dell’esperienza in Montenegro – fa presente Sánchez de Toca – Athletica Vaticana intende procedere a piccoli passi a livello internazionale» . Obiettivo creare «ponti solidali e culturali tra i popoli». Di qui la scelta di «privilegiare le competizioni di alto valore simbolico, come ad esempio i Giochi del Mediterraneo che nel 2021 si svolgeranno a Oran in Algeria. Oltretutto il vescovo di quella città, mons. Jean-Paul Vesco, è un ottimo maratoneta ed è già tesserato con la nostra squadra».
Quanto a una possibile partecipazione ai Giochi olimpici il presidente è ottimista: «Perché no? La nostra rappresentativa di atletica – regina di tutti gli sport – vuole testimoniare i valori cristiani a più persone possibili. E dunque il contesto olimpico universale, che ben si sposa con la naturale vocazione ›cattolica’ della Santa Sede, è ideale. Ma ciò non significa che a Tokyo 2020 ci saranno atleti vaticani! Ci sarà un osservatore – come già avvenuto per le Olimpiadi invernali del 2018 in Corea – che parteciperà ai lavori del Comitato olimpico internazionale con cui la Santa Sede ha in corso l’elaborazione di un vero e proprio Accordo. Ma a Parigi 2024 o a Los Angeles 2028 potremmo fare progetti più concreti».
Chiesa cattolica svizzera