A Quinto la Pasqua si festeggia in musica

Coerentemente al titolo, «Concerto di Pasqua», il programma includeva brani legati alla liturgia pasquale sia cattolica che riformata (Victimae Paschali, Jesus unser Trost un Leben, …) ma anche brani tratti dal repertorio profano come la cantata per soprano, tromba e basso continuo «Quai bellici accenti» o la celebre aria di Händel «Let the bright Seraphim». I contenuti della Cantata in apertura, benché profana, con i suoi costanti richiami alla conflittualità bellica traslata in amore, potevano rispecchiare la lotta tra la vita e la morte annunciata nella Sequenza: «Mors et vita duello conflixere mirando».

È stato volutamente scelto il barocco come stile di tutti i brani, fatta eccezione per la sequenza di Pasqua sopraccitata (gregoriano) sul cui tema seguiva però un preludio in stile barocco. Per i compositori come il Melani, l’obiettivo era quello di portare al massimo la potenzialità dello strumento (nel suo caso la tromba). Il virtuosismo viene infatti raggiunto grazie a ritmi incalzanti (ecco il tema della guerra) e «duellanti» (ecco il perché della presenza della voce con cui appunto duellare). Con il finale fuori programma Regina Coeli Laetare (del compositore Johann Valentin Rathgeber), «si è tornati» per così dire, alla tradizione cattolica della Pasqua, come pure – per mezzo della tonalità di Re maggiore (tonalità tipicamente festiva) presente sia all’apertura con Melani che alla fine con Händel – si é confermato il carattere gioioso, solenne e festoso della Risurrezione.

Chiesa cattolica svizzera

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