Campagna ecumenica quaresimale: «Qualcosa per cambiare in meglio»

Intervista di Andreas C. Müller, redattore di Horizonte, tradotta da Federica Mauri

Da ben 50 anni esiste in Svizzera una campagna ecumenica che sensibilizza su temi evangelici legati alla giustizia sociale e che accade in Quaresima. Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti sono, rispettivamente, l’organizzazione cattolica e l’organizzano evangelica che si occupano di questa Campagna. Non si tratta solo di raccogliere fondi per progetti, ma anche di invogliare le persone a cambiare il proprio stile di vita. Secondo il direttore di Sacrificio Quaresimale, Bernd Nilles, oltre all’Iniziativa per multinazionali responsabili, Sacrificio Quaresimale continuerà ad impegnarsi a livello politico. Sabato 13 aprile a Berna, una festa ha sottolineato la felice ricorrenza di mezzo secolo di collaborazione ecumenica.

Signor Nilles, lei è alla testa di Sacrificio Quaresimale da due anni e da allora vive con la sua famiglia in Svizzera. Una volta lei ha detto che nessun altro paese discute così ferocemente se la Chiesa debba occuparsi di questioni politiche.
In Belgio e in Germania, dove ho lavorato prima, appare naturale che la Chiesa si esprima anche su questioni politiche ed economiche.

I Vescovi svizzeri raramente lo fanno direttamente, ma di norma attraverso la loro commissione «Justitia et Pax». I Vescovi non dovrebbero prendere una posizione chiara sulle questioni politiche?
È bene che i Vescovi chiedano il parere di esperti. Se prendono le loro decisioni con cognizione di causa e si esprimono su importanti questioni etiche, l’impatto nella società aumenta. A mio avviso è necessario considerare in ogni singolo caso se si debba lasciare che sia l’organizzazione specializzata a commentare o se lo si debba fare come Conferenza Episcopale sulla base di una raccomandazione del gruppo specializzato.

Sacrificio Quaresimale sostiene attivamente l’Iniziativa per multinazionali responsabili. In che misura le organizzazioni umanitarie cristiane come Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti sono una sorta di braccio politico esteso delle Chiese?
Non siamo un braccio esteso, siamo Chiesa. Di conseguenza, non c’è una sola voce nella Chiesa o una sola opinione. La Chiesa vive della diversità. Ma ci sono principi di azione cristiana per i quali noi cristiani ci impegniamo.

A cosa pensa in particolare?
Solidarietà, dignità umana e carità. Il nostro impegno nei confronti dell’Iniziativa per multinazionali responsabili, in particolare, si basa sulla consapevolezza che la realizzazione dei diritti umani è una condizione per una vita dignitosa e per la giustizia. E questo in tutto il mondo, perché praticamente tutto ciò che facciamo, consumiamo o produciamo nel mondo globalizzato ha un impatto mondiale. Voglio essere sicuro che ciò che compro in Svizzera non abbia distrutto la vita di altri.

Sono previsti ulteriori impegni politici che vanno nella direzione dell’Iniziativa per multinazionali responsabili?
Ma certo. Anche se attualmente stiamo prestando molta attenzione alla responsabilità delle imprese, diventeremo politicamente attivi in altri contesti di solidarietà globale, come sempre non a livello partitico, ma di impegno politico. Siamo dalla parte dei poveri. Ciò vale anche per un’altra questione importante: il cambiamento climatico.

L’impegno politico di un’organizzazione umanitaria ecclesiastica è più accettato dalla popolazione che dalle Chiese?
La missione di Sacrificio Quaresimale è combattere la povertà e contribuire alla giustizia. Se le decisioni politiche qui in Svizzera o nel Sud del mondo esacerbano la povertà e l’ingiustizia o non sono sufficienti a superarle, Sacrificio Quaresimale deve far sentire la propria voce. Lo facciamo da quasi 60 anni. Gli svizzeri destinano delle offerte a Sacrificio Quaresimale non perché tutto rimanga così com’è, ma perché vogliono cambiare qualcosa in meglio.

Da oltre 50 anni, le organizzazioni umanitarie Pane per tutti e Sacrificio Quaresimale conducono una Campagna ecumenica annuale durante la Quaresima. Questa cooperazione ha dimostrato la sua validità? È un modello per ulteriori progetti ecumenici?
Sì, e vi sorprenderemo con nuove azioni comuni. L’impegno comune per il cambiamento continua, sia al Nord che al Sud del mondo. Ciò include una nuova iniziativa tramite cui noi, assieme a molte persone e comunità, vogliamo ridurre significativamente l’impronta di CO2 in Svizzera.

Di cosa si tratterà esattamente?
Di cambiamento dello stile di vita: questo è un importante atto di solidarietà! Più recentemente, abbiamo lanciato (in Svizzera tedesca, ndr) la piattaforma online «Join my Challenge», che sta lavorando in questa direzione e che ha anche lo scopo di interessare le persone alla nostra attività.

La Campagna ecumenica 2019 è impegnata a rafforzare i diritti delle donne. Qual è l’impatto concreto?
I 50 anni della Campagna ecumenica sono una buona occasione per mostrare l’impegno di 50 donne che rappresentano tutte le persone che lavorano per un mondo migliore. Per garantire il successo di queste donne, tuttavia, i diritti delle donne devono essere rafforzati. Questo è il nostro impegno. Le donne sono spesso le più colpite da discriminazioni e si vedono negato l’accesso all’istruzione, ai diritti e al lavoro retribuito.

La questione di come la Chiesa dovrebbe essere politica ha suscitato nuovamente scalpore all’inizio dell’anno, quando un gruppo di riflessione chiamato «Chiesa/Politica» intorno a Gerhard Pfister e Beatrice Acklin ha criticato le dichiarazioni politiche di esponenti della Chiesa.
Questo dibattito è importante. La provocazione dell’onorevole Pfister e della teologa Acklin porta a sperare che ancor più persone nella Chiesa, ma anche i vescovi stessi, parlino chiaramente. Un «think tank» sulle questioni etiche potrebbe aiutare a far sentire il «grido dei poveri e della terra» (Laudato Sì). Il discorso politico ha bisogno di impulsi soprattutto su questioni fondamentali come i diritti umani e la salvaguardia del creato. Non dobbiamo lasciarli ai lobbisti dell’economia di Berna.

Parlando di politica, il nuovo ministro degli esteri Ignazio Cassis vuole che l’aiuto allo sviluppo sia più strettamente legato agli interessi politici ed economici della Svizzera. Quali saranno le conseguenze per Sacrificio Quaresimale? Anche la vostra organizzazione di cooperazione internazionale riceve fondi dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).
Pace, giustizia, tutela dei diritti umani, tutela dell’ambiente, superamento della povertà: tutti questi sono interessi della Svizzera. Il Parlamento, la diplomazia svizzera e la DSC si impegnano a favore di questi interessi. Inoltre, la Svizzera è economicamente forte e può permettersi di fissare standard per le imprese con sede in Svizzera, come il rispetto dei diritti umani.

Ma non sembra che sia di questo che si tratta per Ignazio Cassis…
Sono fermamente convinto che anche in futuro il Dipartimento federale degli affari esteri e la DSC continueranno ad essere partner affidabili nella cooperazione allo sviluppo. Il fatto che il consigliere federale Cassis ed io a volte «litighiamo» su un argomento fa parte della cultura politica di questo paese. Gli ho già scritto in merito alla sua visita a Glencore in Zambia e gli ho offerto un incontro.

L’intervista in lingua originale: https://www.horizonte-aargau.ch/fastenkampagne-die-schweizer-spenden-weil-sie-etwas-zum-besseren-veraendern-wollen/ 

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/campagna-ecumenica-quaresimale-qualcosa-per-cambiare-in-meglio/