In memoria di Claudio Gianella

Sabato 5 gennaio scorso accompagnavo con un amico Claudio Gianella per una passeggiata nei boschi di San Bernardino; la moglie Fausta ci seguiva con 2 figlie e 3 nipoti. Claudio da tempo era malato ma grazie ai medicamenti poteva camminare in modo abbastanza fluido, ancorché con passo discontinuo e a volte incerto. Camminavamo «a braccetto», uno per parte, e così discorrendo e scherzando passavamo un’oretta, rievocando ricordi e avventure di un tempo. A volte cedeva sulle gambe ma poi si ripigliava e dopo una breve pausa lentamente riprendevamo il cammino. Ma sabato Claudio improvvisamente si è accasciato e senza segni di sofferenza o affanno ci ha lasciati. Un grande amico se ne è andato così, discretamente, senza lamentarsi, come aveva fatto durante tutta la sua malattia, silenziosamente, quasi signorilmente come lo conoscevamo da sempre. Lui un tempo deciso, sicuro, un progettista nato, con il tempo era divenuto mansueto, taciturno, rigido, piegato com’era dalla sua malattia. Non gli era stato negato, però, il sorriso con cui ci accoglieva ogni volta e con cui reagiva alle nostre spiritosaggini.

 

L’amicizia con Claudio e la sua splendida famiglia risale agli anni 80. Abbiamo condiviso insieme tanti giorni di vacanza a San Bernardino e all’isola d’Elba che Claudio amava particolarmente. Qui si trasformava da serio e capace medico, appassionato alle sue pazienti, in generoso e simpatico amico dai molteplici interessi, in padre orgoglioso e fiero dei suoi nove figli e in marinaio intrepido. Un uomo vero, che amava la vita, ne apprezzava la bellezza che gustava con tutti. Si dice che dietro ad un grande uomo ci sia spesso una grande donna: e qui è proprio così. Dietro a Claudio c’è stata Fausta, donna intelligente, forte, piena di fede, che ha saputo dopo una vita laboriosa e felice (9 figli, 21 nipoti e uno in arrivo) vivere docilmente accanto a suo marito e con l’aiuto dei figli accompagnarlo e assisterlo negli anni difficili della malattia.
Mercoledì 9 gennaio si sono svolti i funerali del medico ginecologo che forse più di tutti ha aiutato a venire al mondo tanti bambini nel Luganese. La Chiesa dello Spirito Santo di Paradiso era stipata: parenti, amici, conoscenti e tanti pazienti hanno voluto prendere commiato da lui in una cerimonia curata e toccante, a tratti commovente per le parole del parroco Don Nicola e dei figli. Pur nel dolore del distacco dominava un clima di letizia ed è stata per noi una vera testimonianza di fede vissuta, abitata dalla presenza misteriosa ed efficace della Grazia. Chi è stato vicino alla sua famiglia in questi giorni ha avvertito l’intervento tangibile del Mistero sulle loro persone investite dalla Sua presenza, provocando così i nostri cuori a riconoscerLa e ad affidarci.
In altro modo ora Claudio ci è vicino con la sua testimonianza di fede operosa, di medico appassionato alla vita e con l’opera sua concreta, rappresentata dalla Chiesa stessa di Paradiso che tanto ha voluto e contribuito a edificare con la Fondazione Chiesa Nuova.

Franco Tanzi

Omelia di Don Nicola Di Todaro

Chiesa cattolica svizzera

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