Il sostegno del Consiglio mondiale delle Chiese all'Incontro europeo di Taizé, in corso in queste ore

Anche il Consiglio mondiale delle Chiese con sede a Ginevra si esprime sull’Incontro europeo di preghiera di Taizé, in corso in queste ore a Madrid: «L’ospitalità è la forma di amore più ampia e onnicomprensiva»: lo scrive infatti il segretario generale del Consiglio Olav Tveit, in un messaggio rivolto a tutti partecipanti. «L’ospitalità denota non solo un tratto virtuoso in noi, ma l’entrare in una relazione di accoglienza, reciprocità e amicizia sincere e fiduciose, mentre condividiamo cibo e riparo. Implica inevitabilmente anche la vulnerabilità e talvolta anche il rischio», riflette Tveit che considera quello dell’ospitalità «il carisma più speciale di Taizé«, una comunità che «rappresenta tutto ciò che è il meglio nel movimento ecumenico». Invitare gli altri «nelle nostre case» significa invitarli «nei nostri cuori», scrive ancora il segretario generale. È anche un «mandato biblico fondamentale» e «immagine della stessa essenza di Dio», poiché «Dio è la nostra casa – non importa dove viviamo o ci muoviamo – e noi diventiamo casa di Dio qui sulla terra». «Questo amore accogliente, dato gratuitamente e umilmente ricevuto, non è mai stato tanto necessario quanto oggi», aggiunge Tveit riferendosi a immigrati, rifugiati, senzatetto e bisognosi, ma anche semplicemente a «coloro che sono diversi da noi». La nostra «ospitalità accogliente può salvare vite, creare comunità, e anche redimere il nostro tempo», conclude Tveit definendo i giovani a Madrid «avanguardia di questo movimento ecumenico d’amore, non solo per il futuro, ma già adesso».

Agenzie/red

Chiesa cattolica svizzera

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