Seminario San Carlo a Roma per la canonizzazione di Romero: le testimonianze/2

Forte, caloroso e commosso. Questi sono soltanto alcuni degli attributi che ci possono aiutare a descrivere il lungo applauso che ha concluso l’incontro con il Santo Padre Francesco. Protagonisti di questo speciale evento, avvenuto sabato 13 ottobre 2018, siamo proprio noi: i seminaristi del Seminario San Carlo di Lugano. Abbiamo condiviso questo momento assieme a numerosi altri giovani dei seminari della Conferenza Episcopale Lombarda, accompagnati – come noi – dai loro vescovi, superiori e formatori.

Incontro che trova il suo inizio un paio di ore prima del lungo applauso, quando Papa Francesco ha fatto il suo ingresso nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico e si è seduto, pronto ad ascoltare e a rispondere alle domande che gli sono state poste.

Quanto il Santo Padre ci ha consegnato nelle sue risposte è un tesoro prezioso. Un insegnamento speciale e attuale poiché improntato sulle nostre comuni difficoltà e sui problemi che mettono alla prova la Chiesa in questo tempo. Ma più speciale di tutto è il taglio personale che Papa Francesco ha dato alle sue risposte, attingendo dalla sua esperienza di pastore e parlandoci di lui personalmente.

Potrei spendere tante righe a riassumere quanto Papa Francesco ci ha detto, ma penso che la cosa migliore sia invitarvi a leggere il testo dell’incontro. In altro modo non sarebbe possibile cogliere appieno il messaggio che ci è stato consegnato: un vero e proprio programma di vita che può aiutare tutti i fedeli a riflettere sulla propria vita e sul proprio cammino.

Qui vorrei portarvi unicamente le ultime parole che ci sono state dette. Papa Francesco ci ha salutato dicendo: «Grazie per la vostra testimonianza!». Una frase breve e semplice, ma ricca di un significato profondo. Sentirsi ringraziare per quanto viviamo, per aver reso partecipe delle nostre esperienze il papa attraverso le nostre domande, è stato un momento importante, che ci fa sentire in profonda comunione con lui, che ci fa sentire parte integrante della Chiesa.

Unione che in un certo senso abbiamo poi singolarmente sigillata stringendo uno a uno la mano al Santo Padre. Un momento fuggente, molto breve, ma che sicuramente rimarrà nella memoria per tanto tempo, soprattutto quando ricorderemo e penseremo alla grande emozione che questa esperienza porta al suo interno.

Spero di essere riuscito in queste poche righe a trasmettervi almeno una parte dell’entusiasmo, della gioia e dell’emozione che abbiamo avuto la grazia di vivere a Roma incontrando Papa Francesco, perché anche tutti voi che leggete questo scritto, possiate prendere parte alle nostre emozioni e sentirvi anche voi partecipi di questa esperienza di fede che rimane nel tempo, nella storia e nel cuore di ciascuno di noi.

Davide Santini, seminarista del Seminario San Carlo

Chiesa cattolica svizzera

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