Ancora proteste e scontri ad Haiti ma i missionari ticinesi stanno bene

Sei persone in questi ultimi giorni sono morte e almeno 5 sono rimaste ferite ad Haiti durante alcune dimostrazioni in varie parti del Paese contro le malversazioni avvenute nell’ambito di un programma venezuelano che forniva al Paese petrolio in sovvenzione.

Il presidente Jovenel Moise ha fatto appello al dialogo con i gruppi di opposizione che chiedono le sue dimissioni per non aver saputo individuare i responsabili. Migliaia di haitiani hanno marciato verso il Palazzo nazionale della capitale Port-au-Prince sollecitando una indagine sui 3,8 miliardi di dollari ricevuti da Haiti nell’ambito del programma regionale Petrocaribe. Gli scontri con la polizia sono scoppiati dopo che i manifestanti avevano inscenato blocchi stradali e roghi di pneumatici. Altri scontri si sarebbero verificati in altre città. Un’indagine del Senato haitiano ha fatto emergere episodi di corruzione a carico di almeno 14 ex esponenti dell’amministrazione dell’ex presidente Michel Martelly, ma nessuno di loro è stato rinviato a giudizio.

Nicole, Nicola e Francisco, i tre missionari inviati ad Haiti dalla Diocesi di Lugano, comunicano di stare bene; a Paillant dove loro vivono non ci sono scontri.

Ecco il messaggio che Francisco ha inviato ieri a Mauro Clerici, presidente della Conferenza Missionaria della Svizzera Italiana:

Querido Mauro,
Gracias por tu mensaje de este dia. Efectivamente hay graves problemas en Haití.
Ahora un nuevo acto de corrupción por parte del Ejecutivo, se han robado 3.800 mil millones de dólares de Petro Caribe.
Es pueblo está indignado y hay barricadas y bloques por todas partes. Muchos muertos y ahora mismo se escuchan tiros de pistolas e incluso metralletas.
Gracias a Dios, nosotros estamos bien, con mucha prudencia y en nuestra casa.
Sin embargo, yo he venido a L’Eveché para acceder al internet. Tengo también mucha prudencia.
El ánimo de Nicola y Nicole es bueno felizmente. No te preocupes mayormente por nosotros, si algo no marchara bien, te escribiré rápidamente.
La situación es muy delicada, exigen la salida del presidente.

Un fuerte abrazo para ti y para todos los amigos-as en Suiza.
Francisco,

Chiesa cattolica svizzera

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