Missio nella Svizzera italiana da Rosalba Bianchetto a Chiara Gerosa

In questi giorni nell’ufficio di Missio sezione Svizzera italiana è avvenuto un cambiamento importante, una sorta di un passaggio di testimone tra due donne che hanno dato e stanno dando molto alla Chiesa ticinese: dopo 9 anni di laborioso e stimato servizio in qualità di coordinatrice dell’Ufficio di Missio nella Svizzera italiana, Rosalba Bianchetto, già missionaria in Colombia dal 1983 al 1986 con l’equipe della Diocesi di Lugano a Barranquilla, ha lasciato il servizio. Al suo posto è arrivata Chiara Gerosa, già addetta stampa del vescovo di Lugano.

Rosalba e i suoi 9 anni a Missio

«Il lavoro a Missio è stata un’esperienza grande e bella. Certamente -ci racconta- avevo alle spalle la ricchezza dell’esperienza missionaria in Colombia, a Barranquilla, dove ho toccato con mano situazioni di povertà e di bisogno, imparando sul campo a mettere in atto progetti concreti. Rientrata da Barranquilla, la vita in Ticino mi ha dato l’opportunità di maturare il bagaglio acquisito. Ho sempre fatto parte della Conferenza Missionaria della Svizzera italiana e nel 2010 ho assunto l’incarico per Missio, dopo che diversi delegati ticinesi si erano succeduti in questo lavoro di collegamento tra Missio Svizzera italiana e Missio Svizzera». In particolare, prosegue Rosalba «è stato bello conoscere, evidenziare, riflettere e formulare proposte di animazioni per l’Ottobre missionario in unione con la  viva realtà della Chiesa del Paese ospite presentato: Togo, Nicaragua, Tanzania, Malawi, Filippine, Bolivia, Kenya, India, Perù». «Nel gruppo -continua Rosalba- ciascuno metteva in comune i propri doni e le proprie capacità creative». Un servizio che ha richiesto evidentemente non solo l’esperienza missionaria sul terreno, acquisita da Rosalba negli anni in Colombia, ma anche le competenze di un lavoro di ufficio costituito pure dalla traduzione del materiale della campagna svizzera di Missio: «Non va tralasciato il grande lavoro di produzione dei materiali in lingua italiana da parte del Segretariato». I ricordi legati a questa quasi decennale attività sono tanti: incontri, veglie, celebrazioni, visita delle delegazioni, presentazioni, interscambi.

Il lavoro di Rosalba per l’Infanzia Missionaria

«Parallelamente alle campagne, il lavoro svolto per l’Infanzia Missionaria ha rappresentato pure un cammino molto bello che ha portato tante comunità a sensibilizzare i nostri bambini sulla realtà di bambini meno fortunati dei nostri, ma colmi di gioia. Nella nostra realtà sono nati tanti gruppi di Cantori della Stella che, con la guida di brave e creative animatrici, animano i paesi nell’Avvento. A Chiara va ora il mio augurio per la buona continuazione del cammino missionario», conclude Rosalba Bianchetto.

Chiara Gerosa: dall’Ufficio stampa della Diocesi a Missio

Incontriamo anche Chiara Gerosa che è subentrata in questi giorni a Rosalba Bianchetto.  Chiara arriva da 5 anni di lavoro in qualità di addetta stampa della Diocesi di Lugano, ma non solo.

«Ho maturato anch’io una discreta esperienza missionaria, anche se non ho mai vissuto -a differenza di Rosalba- un tempo prolungato in terra di missione. L’esperienza l’ho acquisita piuttosto  partecipando e organizzando  campi estivi promossi in questi anni dalla Conferenza Missionaria della Svizzera italiana in diverse aree del mondo. Più direttamente,nel ho seguito l’avvio del progetto della Diocesi di Lugano ad Haiti, che sicuramente ha implicato le mie competenze a livelli diversi. Di mio posso portare sicuramente due contributi peculiari: l’esperienza nella comunicazione e la conoscenza del territorio ticinese: in questi anni infatti, lavorando come addetta stampa ho creato una bella rete di rapporti che può diventarmi utile nel nuovo lavoro».

Verso il mese straordinario della missione indetto dal Papa nel 2019

Ma quali sfide intravvede Chiara per Missio nella  Svizzera italiana? «Un evento prossimo ed importante che attende le Pontificie Opere Missionarie e tutta la Chiesa è il ‘mese straordinario della missione’ indetto da papa Francesco per l’ottobre 2019. Si tratta di una sfida enorme a livello mondiale e anche svizzero. Il tema  è fondamentale ‘Battezzati e inviati’. La sfida è di invitare ad essere missionari nel contesto locale in cui si vive, quindi nel nostro concreto. Un tema portatore in se stesso di una grande questione  ‘Siamo una Chiesa missionaria?'». Il 2019 quindi si annuncia già fin d’ora per essere  foriero di novità. «Secondo me,  -continua Chiara- si tratta di un’occasione che il Papa offre a tutti i cattolici per ripartire personalmente, riscoprendo il dono del Battesimo, qui nelle nostre comunità e poi, dalla Chiesa locale alle periferie».

La sensibilità missionaria nella Svizzera italiana

Nella Svizzera italiana l’attenzione alle missioni non è mai mancato rispetto alla questione missionaria? «C’è una sensibilità enorme verso le missioni in terre lontane», osserva Chiara. «La gente è molto generosa, sostiene e si coinvolge nelle attività che proponiamo come i ‘Cantori della Stella’ o le tante parrocchie che realizzano delle attività interessanti in occasione dell’annuale campagna di Missio, in ottobre. Secondo me, la sfida è per tutte le persone impegnate quella di ritornare al Battesimo e riscoprire chi siamo e perché facciamo tutte le diverse attività che svolgiamo».

Chiesa cattolica svizzera

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