Diocesi di Milano: morto mons. Giovanni Barbareschi, protagonista dell’antifascismo cattolico

Si è spento nella serata di giovedì 4 ottobre, all’Istituto Palazzolo di Milano, dove era ricoverato da qualche mese, mons. Giovanni Barbareschi, sacerdote ambrosiano, tra i protagonisti dell’antifascismo cattolico, Giusto tra le nazioni e medaglia d’argento della Resistenza. Aveva 96 anni. Ne dà notizia il portale della diocesi ambrosiana. La camera ardente, in via Statuto 4 a Milano, sarà aperta al pubblico domani, sabato 6, e domenica 7 ottobre, dalle 10 alle 18.

Prima di essere ordinato presbitero, assieme a Teresio Olivelli, Carlo Bianchi, David Maria Turoldo, Mario Apollonio e Dino Del Bo, partecipò agli incontri che portarono alla fondazione de «Il Ribelle». Oltre a questa attività si impegnò con le Aquile randagie e l’Oscar, per portare in salvo in Svizzera ebrei, militari alleati e ricercati politici. Il 10 agosto 1944, ancora diacono, fu incaricato dal card. Alfredo Ildefonso Schuster di andare a impartire la benedizione ai partigiani uccisi in piazzale Loreto. Tre giorni dopo, venne ordinato sacerdote e celebrò la sua prima messa il 15 agosto; la notte stessa fu arrestato dalle SS, mentre si stava preparando per accompagnare in Svizzera alcuni ebrei fuggitivi. Restò in prigione fino a quando il cardinale non ne ottenne la liberazione.

Don Barbareschi, nella Valcamonica, si aggregò poi alle Brigate Fiamme Verdi e divenne cappellano dei partigiani. Dopo essere stato arrestato, fu portato nel campo di concentramento di Bolzano, da dove riuscì a fuggire prima di essere trasferito in Germania. Ritornato a Milano divenne il «corriere di fiducia» tra il Comando alleato e quello tedesco durante le trattative per risparmiare la città da rappresaglie.

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Chiesa cattolica svizzera

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