Il primo miracolo di Sandra Sabattini, la «fidanzata santa»

Alessandra, o meglio, Sandra Sabattini, nacque a Riccione il 19 agosto 1961. Da quando aveva quattro anni, con i genitori e il fratello minore, visse nella canonica di suo zio, don Giuseppe Bonini. A dodici anni fece il suo primo incontro con don Oreste Benzi, parroco a La Resurrezione di Rimini e fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII. Sul suo esempio, anche lei scelse di condividere la vita con persone con gravi disabilità e tossicodipendenti. Anche per questa ragione, dopo la maturità scientifica, s’iscrisse alla facoltà di Medicina dell’università di Bologna. Durante una festa di Carnevale, incontrò Guido Rossi, l’amore della sua vita: entrambi vissero in maniera casta il loro fidanzamento, in attesa di sposarsi e di partire missionari in Africa. La mattina del 29 aprile 1984, mentre scendeva dall’auto per partecipare a un incontro comunitario con il fidanzato e un amico, venne travolta da un’altra auto. Ricoverata all’ospedale Bellaria di Bologna, morì dopo tre giorni di coma, il 2 maggio 1984, a 23 anni non ancora compiuti. Don Benzi la indicò subito come modello, non solo per i giovani della sua Comunità. Promosse quindi l’avvio della sua causa di beatificazione, svolta a Rimini dal 27 settembre 2006 al 6 dicembre 2008. Il 6 marzo 2018 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui Sandra è stata dichiarata Venerabile.

«Mi fecero fare una colonscopia e scoprirono un tumore intestinale. Da lì mi diedero 6 mesi, massimo un anno di vita. La sera prima dell’operazione mi si materializza don Oreste nel corridoio dell’ospedale, col suo sorriso disarmante, col suo modo di parlare. A un certo punto lui mi dice io ti affido a Sandra e ho chiesto a tutta la comunità di pregare Sandra per la tua guarigione». Così Stefano Vitali ora racconta ai microfoni del Tg2000, il telegiornale di Tv2000, la sua storia: dal male inguaribile alla inspiegabile guarigione avvenuta oltre 10 anni fa, proprio per intercessione di Sandra.

Stefano fu infatti il primo segretario di don Oreste Benzi nella Comunità Papa Giovanni XXIII. La sua guarigione potrebbe essere il primo miracolo attribuito a Sandra che Papa Francesco lo scorso 6 marzo ha riconosciuto come venerabile.

«Da un esame al colon – ha ricordato Alberto Ravaioli, dal 1989 al 2012 primario di Oncologia all’Ospedale Infermi di Rimini – emerse la diagnosi della malattia da cui era affetto, non si trattava di colite ma di un tumore intestinale». «Fui presente in sala operatoria il giorno in cui fu operato. Dentro l’addome – spiega – io e il primario chirurgo potemmo verificare tutta l’estensione del tumore. Subito dopo iniziò la terapia e nei primi 3 mesi già ebbi un risultato straordinario. In termini tecnici noi la chiamiamo remissione clinica completa di tutta la malattia, tant’è che il marcatore ritornò subito alla normalità, in 3 mesi. Clinicamente il tumore era sparito». «Pazienti col tumore dell’intestino – racconta Ravaioli – ne ho curati a centinaia durante la mia esperienza di primario oncologo e di pazienti pienamente guariti posso affermare che c’è solo Stefano Vitali».
«Da quando mi sono un po’ ripreso – ha aggiunto Vitali – ho sempre sentito un senso di pace e di pulizia, di cambiamento, uno Stefano completamente diverso. Sono prudente nel parlare di miracolo perché io lo so cosa è accaduto».

Agenzie/red

Chiesa cattolica svizzera

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