Credere per vivere

Avere una fede religiosa aiuta a vivere meglio? I recenti tragici eventi di Parigi e tutti i focolai di scontro interreligioso che sono terribilmente vivi nel mondo con le loro conseguenze di morte su tante persone, di fede cristiana e di altra ispirazione religiosa, insinuano dei dubbi in proposito, dubbi che debbono essere cancellati. Come? Anche tramite una riflessione effettiva sulle ragioni di convergenza tra fedi e culture diverse. L’obiettivo essenziale è uno solo: contribuire a costruire un umanesimo del cuore e della mente aperto al trascendente senza settarismi e senza fondamentalismi. In questo quadro appare sempre più importante favorire ogni occasione utile a favorire la conoscenza, dall’Europa alle regioni mediterranee e mediorientali, tra le spiritualità e culture di radice abramitica, in particolare rispetto alla nozione di fede che giudaismo, cristianesimo e islam hanno visto proporsi alle loro origini e vedono proporsi oggi.

Tutto ciò mira a fornire a persone di ispirazioni culturali e religiose eterogenee elementi costruttivi di confronto in vista di una qualità di vita sempre più umana e di una convivenza sociale e civile sempre migliore. Il volume Credere per vivere. Prospettive ebraiche, cristiane e islamiche a confronto – curato, per le Edizioni Terra Santa di Milano, dal biblista Ernesto Borghi con il contributo di esperti di livello internazionale come la giudaista Elena Lea Bartolini De Angeli, l’islamologo Paolo Branca e il biblista e organizzatore interculturale Renzo Petraglio – vuole essere un contributo di significativa divulgazione proprio nella linea di una conoscenza sempre più intelligente ed appassionata delle tre confessioni religiose di radice abramitica. Questo libro analizza le radici delle fedi ebraica, cristiana ed islamica, secondo una logica di confronto e dialogo concreti e delineando piste di convergenza esistenziale che appaiono, in particolare con papa Francesco, sempre più ragionevoli ed attuali.

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