«Abbiamo accolto questa visita con grande gioia», afferma mons. Valerio Lazzeri, vescovo di Lugano, all’indomani del »viaggio verso l’unità" di Papa Francesco in Svizzera. La visita, per i 70 anni del Consiglio Ecumenico delle Chiese, il World Council of Churches (Wcc), è stato «uno stimolo straordinario – prosegue il prelato – per «continuare su questa strada». Un cammino che deve essere continuamente rinnovato, non privo di ostacoli «ma comunque voluto dal Signore».
Tra i momenti più significativi del 23.mo viaggio apostolico del Pontefice, oltre alla Santa Messa finale, la preghiera ecumenica con il suo primo discorso nel Centro Ecumenico delle Chiese di Ginevra, e il discorso tenuto nel pomeriggio al Centro del Consiglio ecumenico. In quest’occasione, il Papa ha posto una delle domande più cruciali: «Ma come possono i cristiani evangelizzare se sono divisi tra loro?» Proprio da questo interrogativo, ricorda Francesco, è nato il Consiglio Ecumenico delle Chiese, ma su questo aspetto il Papa esprime una preoccupazione che deriva «dall’impressione che ecumenismo e missione non siano più così strettamente legati come in origine». Eppure, «l’annuncio del Vangelo – ribadisce il Pontefice – fino agli estremi confini è connaturato al nostro essere cristiani».
Chiesa cattolica svizzera
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