Angellelli, il «Romero» di Argentina e Bergoglio

Jorge Mario Bergoglio e mons. Enrique Angelelli si incontrarono diverse volte nella loro vita: a La Roija che Bergoglio (allora provinciale dei gesuiti di Argentina) visitò insieme all’allora superiore generale dell’ordine, padre Arrupe, ma anche a Buenos Aires. Erano gli anni oscuri della dittatura: violenze squadriste, stato d’assedio, feroce repressione del dissenso, 340 centri di detenzione illegale, torture e omicidi su scala industriale: con il golpe militare del marzo 1976, l’Argentina si trasformò in un immenso campo di concentramento a cielo aperto. Racconta il collega Nello Scavo, che ha compiuto diverse indagini: fu allora che il Colegio Máximo dei gesuiti a san Miguel guidato da padre Jorge Mario Bergoglio divenne – prima saltuariamente e poi stabilmente – la sede di una silenziosa rete di protezione e salvataggio dei dissidenti in fuga dal regime. A crearla, a gestirla e a dirigerla era Jorge Mario Bergoglio. Fu allora che il superiore dei gesuiti aiutò il vescovo di La Rioja, Enrique Angelelli a mettere il salvo dei perseguitati. Il collega Nello Scavo racconta questa storia sull’Osservatore romano. Angelelli, assasinato dai militari nel 1976, diventerà beato per decreto firmato oggi dal Papa, il suo amico padre Jorge.

http://www.osservatoreromano.va/it/news/braccato-dai-lupi-le-vie-di-baires

 

Chiesa cattolica svizzera

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