Papa Francesco su economia e finanza: occorre maggiore profezia

Tra le varie udienze della settimana di Papa Francesco anche quella privata all’economista Luigino Bruni, accademico, saggista e giornalista, rappresentante tra i più convinti del mondo dell’economia di comunione e dell’economia civile.

Vangelo ed economia

«Le questioni sociali ed economiche non possono essere estranee al messaggio del Vangelo», ha scritto e ripetuto più volte Francesco a cui i temi del lavoro, dell’economia e della finanza, dei mercati e della diseguaglianza nella nostra società globalizzata stanno molto a cuore. «Fin dall’inizio con la scelta del nome Francesco, il Papa ha indicato che l’economia di Assisi non è quella di Wall Street – commenta ai microfoni di Vaticannews l’economista Luigino Bruni – e che lui avrebbe guardato al mondo dalla prospettiva di Lazzaro». «Il Papa – prosegue Bruni – è un grande testimone della più bella tradizione della Chiesa che legge il Vangelo in mezzo ai poveri».

I meccanismi non equi del sistema finanziario

Luigino Bruni spiega che «l’economia fa parte della vita, da sempre la gente lavora, produce, consuma e risparmia» e che «il Papa non ha uno sguardo negativo sulle imprese, ha invece uno sguardo problematico sulla finanza di oggi che ha perso il contatto con l’economia reale».
Il Papa chiede insistentemente che si prenda coscienza della gravità dei problemi e che si metta in atto un fare economico nuovo, frutto di una cultura della comunione e basato sulla giustizia e sull’equità.

Il vasto mondo dell’economia sociale

Il prof. Bruni parla di un Papa profetico che chiede gesti profetici anche in economia. E racconta di tante imprese che offrono esempi di «profezia» che esistono e che andrebbero raccontate di più.
«Io sono uno dei rappresentanti di tanta gente, economisti, accademici, imprenditori – continua il prof. Bruni – che vivono l’economia come impegno, come compito e che cercano di portare la teoria economica e la prassi economica sempre più vicino alle dimensioni urgenti della vita di oggi, che sono la disuguaglianza, che sono le ricchezze e le povertà eccessive». E sottolinea una novità dei nostri tempi: «Questa novità è l’alleanza tra l’ambiente e l’economia sociale. Oggi, in particolare, questo Papa con la «Laudato si’» ha ricordato che il grido dei poveri e il grido della terra sono lo stesso grido».

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