Ascoltare, pregare, avere il coraggio di guardare anche se con «vergogna» le piaghe scavate con profondità sull’uomo, sull’intero popolo di Dio. E’ una grande azione pastorale, che si muove nel rispetto e nel silenzio, quella che Papa Francesco ha intrapreso guardando alla sofferenza del Cile e del mondo, che affronta la piaga degli abusi di potere, di coscienza e sessuali commessi dal clero.
Per il Papa, «come Chiesa», non si può «continuare a camminare, ignorando il dolore» di chi soffre e «tutto il processo di revisione e purificazione che si sta vivendo – afferma nella lettera che ha scritto ieri al Popolo del Cile – è possibile grazie allo sforzo e alla perseveranza di persone concrete, le quali anche contro ogni speranza e discredito, non si sono stancate di cercare la verità».
In questo doloroso percorso Francesco ha più volte chiesto il sostegno della preghiera. Così è stato anche prima e dopo l’incontro in Vaticano, a metà maggio, con i vescovi cileni. E proprio il Consiglio permanente della Conferenza episcopale, in un comunicato, esorta tutti alla «riflessione e azione per superare la cultura dell’abuso e dell’occultamento».
VaticanNews
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