Per i 3mila studenti che frequentano la scuola sono stati lunghi attimi di paura. Sospettato per gli omicidi e i ferimenti degli studenti è Nikolas Cruz, 19 anni, un ex allievo della stessa scuola. Dalle ricostruzioni della polizia sembra che il giovane fosse ossessionato dalle armi e che, intorno alle 15, abbia tirato l’allarme antincendio e poi abbia preso a sparare alla gente che stava uscendo dall’edificio e dalle classi.
L’arcivescovo Wenski – riferisce l’Agenzia Sir – non nasconde la «sua grande tristezza di fronte alla tragica sparatoria», ma al contempo sollecita tutti alla «preghiera di fronte ad una tragedia insensata per i defunti, i feriti, le famiglia, i propri cari, i primi soccorritori». Wenski comprende l’indignazione spontanea che sorge quando «vittime della violenza sono ragazzi innocenti», ma invita al contempo «a riunirci come comunità per sostenerci a vicenda in questo momento di dolore. Con l’aiuto di Dio, possiamo rimanere forti e risoluti nel resistere al male in tutte le sue manifestazioni».
Infine, l’arcivescovo chiede a «Dio di guarire i cuori spezzati e confortare il dolore». Questa tragedia appare ancora più incomprensibile se si pensa che Parkland, proprio nel 2016, era stata nominata la città più sicura della Florida, perché vi erano stati registrati appena sette delitti. Da oggi non sarà più così.
Chiesa cattolica svizzera
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