Cristiani uccisi: «Il Congo può implodere»/catt.ch/gdp

Era ancora in corso la prima Messa del mattino nella parrocchia San Michele di Bandalungwa, a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), quando il 31 dicembre l’esercito ha lanciato dentro la chiesa lacrimogeni, costringendo i fedeli alla fuga. Contemporaneamente, nella parrocchia di Sant’Anna la polizia impediva ai cattolici di entrare in chiesa, nella parrocchia Saint Kizito Kingabwa il sacerdote veniva linciato in sacrestia e dappertutto uomini in uniforme sparavano ad altezza d’uomo su semplici cittadini con in mano rosari, crocifissi e statuette della Madonna. Altri ancora venivano pestati o portati in carcere. Al termine della giornata di sangue, si sono contati solo a Kinshasa otto morti, diversi feriti e circa 150 arresti, tra i quali molti sacerdoti.

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