La Dichiarazione di Roma, approvata dai partecipanti alla Conferenza Child Dignity, lancia un vibrante appello ad agire per la difesa dei bambini nei media digitali. «In questa era di Internet – si legge nel documento presentato da Papa Francesco – il mondo affronta sfide senza precedenti per poter tutelare i diritti e la dignità dei bambini e proteggerli dall’abuso e dallo sfruttamento». Queste sfide, soggiunge, «richiedono un nuovo modo di pensare e nuovi approcci, una più elevata consapevolezza a livello globale e una leadership ispirata». La Dichiarazione di Roma fa dunque «appello a tutti, perché tutti si ergano a difesa della dignità dei minori».
Il testo, in 13 articoli, si appella innanzitutto «alle autorità mondiali, perché intraprendano campagne globali di sensibilizzazione per educare e informare le persone nel mondo rispetto alla gravità e all’estensione dell’abuso e dello sfruttamento dei bambini di tutto il mondo, e per spingerle a richiedere interventi da parte dei leader nazionali». Altrettanto forte è l’appello alle «autorità delle grandi religioni del mondo, perché informino e mobilitino gli appartenenti a ogni fede religiosa affinché si uniscano in un movimento globale per proteggere i bambini del mondo».
La Dichiarazione di Roma chiede quindi «ai parlamenti di tutto il mondo», di agire per migliorare «la legislazione per una più efficace protezione dei minori e chiamino a render conto dei loro crimini coloro che si rendono responsabili dell’abuso e dello sfruttamento dei bambini». Fondamentale anche che «i leader delle compagnie tecnologiche» si «impegnino a sviluppare e implementare nuovi strumenti e tecnologie per contrastare la proliferazione delle immagini di abuso sessuale in internet e impedire la ridistribuzione delle immagini dei minori identificati come vittime».
Il documento chiede uno sforzo in difesa dei minori anche alle Ong, alle istituzioni medice, a tutte le componenti della società civile. «Alle forze dell’ordine nel mondo», in particolare, i partecipanti alla conferenza Child Dignity chiedono di accrescere «la cooperazione locale e globale, al fine di migliorare lo scambio di informazioni in ambito investigativo e accrescano gli sforzi di collaborazione rispetto ai crimini contro i minori che travalicano i confini nazionali».
Negli ultimi due articoli della Dichiarazione di Roma, si chiede ai governi, alle industrie private e alle istituzioni religiose, di avviare «campagne globali di sensibilizzazione rivolte ai bambini e ai giovani, per formarli e fornir loro gli strumenti necessari per un uso sicuro e responsabile di internet e per evitare che sia fatto del male a tanti loro coetanei». «Si tratta – conclude il documento – di un problema che non può essere risolto da una nazione, un’impresa o una religione da sola, è un problema globale che richiede soluzioni globali». Di qui la richiesta di «una consapevolezza diffusa» per mobilitare «azioni da parte di tutti i governi, tutte le fedi religiose, tutte le imprese e istituzioni».
Chiesa cattolica svizzera
https://www.catt.ch/newsi/child-dignity-dichiarazione-serve-azione-globale-difesa-minori/